Sport e trapianto, “Ognuno può se vuole”

Il progetto di Atto per tornare in attività

Loriana Collaveri (a destra) con Alessandra Campagnano
di Admo Toscana

Loriana Collaveri (a destra) con Alessandra Campagnano
di Admo Toscana

Dall’11 febbraio 1993, quando è stata costituita, dedica il suo impegno ai problemi delle persone che hanno subito un trapianto di organi, portando avanti attività di diffusione, sensibilizzazione, educazione sulle problematiche legate ai trapianti. È Atto (Associazione Toscana Trapianto Organi) una realtà ultraventennale tutta toscana che promuove la cultura della solidarietà e del rispetto della dignità della persona umana, collaborando con enti, associazioni, istituzioni che operano per migliorare la qualità di vita e di cura delle persone che hanno subito un trapianto. Insieme ad altre nove associazioni del settore, collabora al Tavolo Ott (Organizzazione Toscana Trapianti) portando avanti il progetto Toscana Capitale della Donazione, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le persone sull'importanza e le modalità di donare i propri organi. «Il nostro più grande progetto – spiega Loriana Collaveri, presidente di Atto – si chiama “Ognuno può se vuole”: si tratta di un corso pratico di riabilitazione all’attività fisico-motoria per trapiantati che abbiamo portato avanti dal 2014 al 2016 in collaborazione con Ott, Direzione Transplant Procurement Manager, Asl Centro, società Assi Giglio Rosso Firenze e Lifc Toscana. Il corso rappresenta un vantaggio sia a livello fisico che psicologico perché permette alle persone che hanno subito un trapianto di ritrovarsi insieme anche fuori dalle strutture sanitarie e le indirizza nuovamente verso l’attività fisica e verso lo sport. Il primo step del progetto si è concluso nel 2016 ma lo ripresenteremo il prossimo 9 agosto al tavolo Ott con l’obbiettivo di ripartire nel 2017, per far sì che chi ha subito un trapianto possa beneficiare di questa terapia nella terapia».

Info: www.attoonlus.it