Chi dona sangue lo fa anche per i più piccoli

L'appello di Fidas

Fidas

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La donazione di sangue è sempre un gesto importante ma si carica ancor più di significato quando a riceverne beneficio sono i tanti bambini affetti da patologie che richiedono trasfusioni di sangue e plasma. «Ci sono bambini la cui realtà quotidiana non è più scandita solo dai giochi e dalle attività con gli amici, ma da ritmi necessari a combattere una tremenda patologia - spiega Dimitri Pezzini, presidente regionale di Fidas -. La loro vita corre su un treno sul quale viaggiano la malattia, la paura, le medicine, la sofferenza, l’ospedale, i dottori, le terapie, e che corre verso una sola meta: la guarigione. Un altro treno viaggia parallelo al primo, alla stessa velocità: quello con i giochi, la musica, le emozioni, mamma e papà, la serenità, la parte “sana” insomma; su questo viaggiano anche i donatori che in maniera del tutto volontaria, anonima, gratuita e periodica donano sangue dal quale è possibile ottenere una considerevole percentuale di emopreparati destinati alle terapie oncologiche». Molti trattamenti classici infatti, come la radioterapia o la chemioterapia, non agiscono solo contro le cellule cancerogene ma danneggiano anche il midollo osseo, l’organo ematopoietico. Il paziente può quindi andare incontro a un’anemia, che deve essere curata mediante trasfusioni sanguigne. Molti bambini affetti da patologia oncologica hanno bisogno di trasfusioni frequenti: donare il sangue è quindi importante poiché finora nessuno è riuscito a crearlo artificialmente.