Alzheimer, la ricerca promette bene ma la cura è ancora lontana

Manlio Matera (Aima): «È una buona notizia che fa ben sperare per il futuro»

Manlio Matera - AIMA

Manlio Matera - AIMA

La ricerca per le demenze avanza, in particolar modo quella sull’Alzheimer. Una scoperta tutta italiana fa infatti ben sperare e aggiunge un tassello importante nella comprensione dei meccanismi di avvio della malattia. La ricerca ha rivelato che all’origine della malattia ci sarebbe la morte della parte di cervello che produce la dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per alcuni meccanismi di comunicazione tra i neuroni. Senza dopamina, insomma, i neuroni non funzionano. I ricercatori sono riusciti a chiarire quali siano i dettagli molecolari della mancata comunicazione tra le cellule nervose che, nel tempo, provoca perdita di memoria. E si sono resi conto come la morte delle cellule cerebrali che producono dopamina causi il mancato arrivo di questa sostanza nell’ippocampo, generando una specie di tilt che provoca la perdita di memoria, come un effetto domino insomma.

La cura resta lontana, ma lo studio aggiunge un tassello decisivo nella comprensione dei meccanismi che innescano la malattia. Ne è convinto il Presidente di Aima Firenze Manlio Matera: «È una buona notizia che fa ben sperare per il futuro – afferma Matera – l’augurio è che la ricerca avanzi rapidamente, perché ad oggi la migliore cura resta comunque quella prestata dalle famiglie che ogni giorno con mille difficoltà si fanno carico del malato a tempo pieno». Dello stesso parere è anche il neurologo Ubaldo Bonuccelli: «Le recenti scoperte – spiega Bonuccelli - rappresentano certamente un passo in avanti nella ricerca: a oggi non abbiamo una cura efficace contro l’Alzheimer, ma i progressi maggiori si stanno realizzando in ambito di prevenzione; solo tra qualche anno riusciremo ad avere un quadro più completo della malattia e molto probabilmente segnerà la vera svolta».

Per sostenere l’attività che Aima (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) svolge gratuitamente per le famiglie dei malati, è possibile donare il proprio 5xmille a favore dell’associazione, indicando il codice fiscale di Aima Firenze 94050280489 sul modulo della dichiarazione dei redditi. L’impegno dell’associazione comprende l’attività dei Centri di Ascolto, ai quali i familiari del malato possono rivolgersi per trovare orientamento e informazioni sulla malattia e sui servizi socio-sanitari presenti sul territorio, sostegno psicologico, gruppi di incontro, consulenze mediche legali e sui servizi sociali. E persino per trovare ed inserire assistenti familiari.

Info: www.aimafirenze.it, [email protected]