«Aleppo non può più attendere»: una nuova casa per gli anziani rimasti soli

La testimonianza del vescovo della città Antoine Audo: «Fondamentale l’aiuto del Progetto Agata Smeralda»

Agata Smeralda

Agata Smeralda

Una casa per gli anziani di Aleppo. È un piccolo passo per dare a tante persone una possibilità di normalità, in uno scenario sconvolto dalla guerra che ha decimato la popolazione. Oggi Aleppo è una città ridotta a un ammasso di detriti: mancano acqua e luce elettrica e la povertà dilaga, mentre il lavoro è un miraggio, perché migliaia di industrie sono andate distrutte. Qui, il vescovo Antoine Audo con il sostegno del Progetto Agata Smeralda, ha dato il via a un progetto per accogliere le persone anziane rimaste sole. «Quando cammino nelle strade della mia Aleppo – racconta il vescovo Audo - vedo tanta povertà e rovine ovunque. C’è un’intera popolazione duramente provata che non ha la forza di ricominciare a vivere. Sono tantissimi i ragazzi rimasti orfani e privi di una casa, senza scuola e figli di nessuno». «Per noi cristiani poi vi è una difficoltà specifica – prosegue Audo -. Tante famiglie fuggono perché la situazione è terribilmente difficile e sono soprattutto i giovani che se ne vanno in cerca di fortuna, ma spesso incontro alla morte. Il Progetto Agata Smeralda ci aiuta da molto tempo, in particolare a sostenere i giovani, i bambini e gli anziani che sono le prime vittime della guerra ad Aleppo. Nella regione di Giazira, dove abbiamo diverse parrocchie, tante persone anziane vivono spesso in condizioni di abbandono perché rimaste sole, prive di parenti e della loro casa. Ci sono anche tantissimi bambini che vagano senza una meta in cerca di qualcosa da mangiare». È proprio a loro che il vescovo Audo rivolge la sua attenzione per creare, con una certa urgenza, alcune strutture di accoglienza capaci di rispondere concretamente alle loro necessità. Ancora una volta, come ormai da alcuni anni, il Progetto Agata Smeralda è al suo fianco con l’obbiettivo di trovare soluzioni adatte per rimettere al primo posto il diritto alla vita e la dignità umana. Quanto prima, le persone anziane di Aleppo saranno accolte in un grande appartamento. All’inizio saranno soltanto cinquanta, ma in poco tempo gli “ospiti” diventeranno almeno centocinquanta. Questa sarà la loro nuova casa, un grande sogno che si realizza inaspettatamente. «L’aiuto che sta dando il Progetto Agata Smeralda alla popolazione di Aleppo – conclude il vescovo - è di vitale importanza non solo per il lato materiale ed economico, ma anche per la vicinanza fraterna e l’attenzione verso il mio popolo. Questo sostegno per noi è davvero molto importante». «Stare concretamente vicino ai nostri fratelli di Aleppo è doveroso - aggiunge Mauro Barsi, presidente del Progetto Agata Smeralda -. Hanno sofferto in modo terribile, dobbiamo aiutarli a rialzarsi e a riprendere il cammino della loro vita con speranza e fiducia nella Provvidenza di Dio. Agata Smeralda sarà sempre al loro fianco, con la consapevolezza che quello che facciamo può essere anche tanto, ma ciò che riceviamo da queste creature sarà sempre tanto e tanto di più».