"Voglio riportare la Robur ai livelli che le competono"

Parla Antonio Ponte, nuovo presidente del Siena // L'ANNUNCIO // IL PERCORSO FINO A QUI // FOTO

Antonio Ponte, nuovo patron della Robur

Antonio Ponte, nuovo patron della Robur

Siena, 31 luglio 2014 - Una lunga attesa fuori da Palazzo pubblico, insieme ai collaboratori e ai tifosi che lo hanno sostenuto fin da subito. Poi, quando Bruno Valentini ha iniziato a parlare, Antonio Ponte si è seduto tra i giornalisti, con un foglietto in mano e il volto visibilmente teso. Tensione che si è sciolta quando la voce del sindaco, accompagnata da un applauso, ha detto ciò che voleva sentire: «Il futuro del calcio senese è nelle mani di Robur Siena». Con le sciarpe che gli hanno messo al collo i gruppi organizzati e dopo le foto di rito si è chiuso in una stanza per firmare fogli e carte. Per iscrivere la sua società alla serie D. 

Che emozione è avere di nuovo questi colori addosso? «Non ho parole, non mi sembra vero di essere il nuovo presidente del Siena. Datemi un pizzicotto. Ci volevano coraggio, passione, amore e un briciolo di pazzia per accettare una sfida del genere. Spero di fare bene, a parlare sarà il campo ma io ce la metterò tutta per riportare il Siena ai livelli che gli competono. E’ una grande responsabilità e spero di non deludere nessuno. Non è stato semplice arrivare a questa conclusione. Non posso che dire grazie ai due amici senesi che hanno avuto loro stessi il coraggio di chiamarmi, Pietro Mele e Lorenzo Turillazzi e un grande grazie all’avvocato Riccardo Sallustio che, tornato appositamente da Londra, mi ha seguito sotto l’aspetto legale. Grazie poi al sindaco che ha creduto nel mio progetto, a Cataldo Staffieri e Salvatore Caiata che hanno dato il via al percorso e a tutti gli altri imprenditori che si sono presentati».  Cosa prevede il suo progetto? «Un progetto di tre anni che punta a una risalita nel calcio professionistico, con la costruzione di una compagine tecnica e di giocatori all’altezza. Mi seguirà sicuramente in questa avventura mio fratello Raimondo, che sarà il riferimento tecnico nel cda e proteggermi da eventuali pericoli. Non ho ancora contattato nessuno, non avrebbe avuto senso farlo prima della mia nomina, ma ci ho già pensato. So che i tempi sono molto stretti, ma mi metterò a lavoro già dai prossimi minuti».  Il capitale sarà tutto suo o intende coinvolgere altri soci e se sì in che percentuale? «Confermo la voglia di conoscere soggetti che possano compiere questo cammino insieme a me, magari imprenditori locali. Ma è importante ci sia la massima armonia. Mi sono preso del tempo perché ora è importante muovere i primi passi ed è necessario farlo con un amministratore unico. Non c’è tempo per le chiacchiere».  Robur Siena sarà aperta anche ai tifosi... «Certo, bisogna creare i presupposti per la nascita di associazioni di sostenitori bianconeri che sostengano il Siena. Ho in mente di farlo a diversi livelli in modo che tutti possano partecipare secondo le proprie possibilità, che siano cento che siano mille euro. Sarebbe bellissimo un mix di imprenditoria senese e azionariato popolare». Il sindaco ha detto che forse sarebbe possibile anche coinvolgere il Monte: sarà così o i vecchi contrasti sono di ostacolo? «E’ tutto dimenticato. Farò di tutto per incontrare chi ha potere decisionale e vedere se è possibile avere una mano. Non ho messo, come ha confermato il sindaco, condizioni di alcun tipo».