"Vino Igt", ma era tarocco. Cinque indagati per frode

Società agricola nei guai: falsava anche le etichette dell’olio

IN AZIONE La Forestale ha chiuso il cerchio su una frode in commercio su vino e olio

IN AZIONE La Forestale ha chiuso il cerchio su una frode in commercio su vino e olio

Siena, 22 luglio 2016 - Made in Italy, made in Tuscany. Marchi di eccellenza assoluta nel settore vitivinicolo e in quello oleario, che, proprio per questo possono essere sfruttati indebitamente e necessitano di una costante vigilanza. Come quella esercitata dal corpo forestale dello Stato di Siena, che, con un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Aldo Natalini e durata cinque mesi, ha posto fine allo sfruttamento illecito dei marchi da parte di una società agricola di Buonconvento. Due, le tipologie di frode accertate. La prima consisteva nella contraffazione dell’indicazione geografica per la commercializzazione di una partita di vino bianco generico, etichettato come «Igt Toscano», ma in realtà proveniente da varie parti d’Italia; tutte le bottiglie, ancora presenti in azienda, sono state poste sotto sequestro probatorio per ordine della Procura della Repubblica. La seconda frode accertata, invece, è relativa all’attività olearia e consiste nella commercializzazione di quasi 1.000 confezioni di olio extravergine d’oliva, dichiarato di origine italiana, in realtà prodotto miscelandolo con olio ottenuto da diverse varietà di olive greche.

Le 350 confezioni ancora in azienda sono state sequestrate a scopo probatorio e il prodotto è stato declassato da «Olio di oliva extravergine italiano» alla meno pregiata categoria «Olio di oliva vergine comunitario». Dalle indagini è emerso, inoltre, che né il vino né l’olio erano prodotti dell’azienda, che li aveva acquistati all’ingrosso allo stato sfuso e li aveva, poi, confezionati con accattivanti etichette, commercializzandoli negli Usa e nel ristorante dell’agriturismo aziendale. Il giro illecito di affari portato alla luce dalla polizia forestale è stimabile in circa 150.000 euro, tenendo conto del fatto che il ricarico poteva arrivare in alcuni casi al 700 per cento. Cinque le persone indagate per frode nell’esercizio del commercio, vendita di prodotti alimentari con segni mendaci e contraffazione di indicazioni geografiche, mentre la società è sottoposta ad ulteriori indagini per illecito amministrativo.

Alessandro Vannetti