Nuove truffe telematiche: ora il 'pacco' arriva per posta elettronica

Decine di segnalazioni alla polizia postale

la truffa corre sul web (foto Bove)

la truffa corre sul web (foto Bove)

Siena, 4 marzo 2015 - Occhio al cryptolocker: il virus che arriva via mail; si tratta dell’ultima (solo in ordine temporale) truffa per email tant’è che la Polizia Postale consiglia di non aprire assolutamente gli allegati. Se dovesse accadere vi troverete a pagare. Sono numerose le segnalazioni che arrivano in questi giorni alla Polizia Postale di Siena da parte di cittadini tratti in inganno da misteriose mail. In particolare, capita sempre più spesso di ricevere messaggi di posta elettronica con avviso di «rimborsi per la «restituzione di materiale vario» o che sembrano provenire dal corriere espresso SDA, del tipo: «Il vostro pacchetto con codice di spedizione (...) è arrivato al (...) stampare l’etichetta di spedizione e mostrarla all’ufficio postale più vicino per ottenere il pacchetto». Il messaggio, in realtà, contiene un allegato con estensione «.cab/.zip/.scr», spiegano gli esperti della polizia postale che una volta aperto installa nel vostro PC il virus Cryptolocker, molto difficile da rimuovere, con conseguente successiva perdita dei dati custoditi.  L’attacco dei criminali informatici è del tipo ransomware, con CrypoLocker o simili, ovvero malware, con cui i malintenzionati infettano il computer, criptano i dati della vittima, richiedendo un pagamento per la decriptazione.

LA RICHIESTA di pagamento che viene fatta per sbloccare il computer non dà oltretutto la certezza che i dati vengano resi fruibili, cioè decriptati. Il consiglio degli uomini della polizia postale è quindi quello di non cedere al ricatto. Preventivamente, la cosa migliore da fare è invece quella di non aprire, assolutamente, gli allegati delle mail sospette e cestinare immediatamente il loro contenuto, prima che possa essere infettato l’intero sistema informatico. Purtroppo questa truffa ha già ingannato numerosi senesi e anche diversi residente dell’immediata periferia della nostra città. Alcuni di loro si sono rivolti alla polizia postale quando ormai era troppo tardi e il danno era già stato fatto.