Le pene per il Palio dell'Assunta: Torre salva, Onda squalificata

Pene schizofreniche, il sindaco spiega. Il priore Castagnini: "Grossa ingiustizia"

Massimo Castagnini

Massimo Castagnini

Siena, 27 novembre 2015 - ONDA squalificata per un Palio, Torre ‘salva’. Così ha deciso la giunta, riunita ieri di primo mattino, riformando parzialmente le proposte per i fatti dell’Assunta dell’assessore delegato Paolo Mazzini, in una seduta certo ‘calda’ e dibattuta anche se non come quella sulle sanzioni di luglio. «Nel 2015 abbiamo comminato punizioni – commenta il sindaco Bruno Valentini a margine del consiglio comunale – proporzionate a quanto rilevato dai Deputati della Festa». Convitati di pietra, questi ultimi, nella sala dove è stata assunta dagli assessori la decisione di trasformare in censura la deplorazione proposta per l’aggressione della Torre al fantino dell’Oca in ambulanza. Bisogna attendere la pubblicazione delle motivazioni all’albo pretorio per avere certezza che l’esposto presentato al riguardo da Fontebranda non sia stato (così pare) considerato in quanto dell’episodio non v’è riscontro nella relazione dei Deputati. Come si arriva allora alla censura? Salicotto doveva essere del tutto scagionato? Unica spiegazione è che la Torre non ha mai negato il danneggiamento, seppure accidentale, del mezzo di soccorso rimandando invece al mittente l’accusa dell’aggressione a Bellocchio.

Comunque sia, ci sarà molto da riflettere nell’inverno anche sul peso delle segnalazioni che le Contrade possono fare a Palio corso, entro cinque giorni. E sono anni che si rivendica una sorta di decalogo con le casistiche più importanti e ricorrenti in modo da individuare nitidamente la pena da erogare. «Ripeto – aggiunge Valentini – che le sanzioni sono commisurate agli elementi disponibili proposti o filtrati dai deputati. Questi hanno svolto un ruolo egregio durante i quattro giorni ma affinché ciò che è stato fatto sia completato occorre che il sistema sanzionatorio con il suo potere di deterrenza funzioni. La giunta è il meccanismo finale di un procedimento che parte da lontano. Non basta la denuncia di una Contrada se non suffragata da riscontri, che prima di tutto i deputati devono trovare, per comminare una pena». Annuncia poi che sarà chiesto «a chi rivestirà tale ruolo nel 2016 di essere ancora più preciso».

Ma c’è anche un altro capitolo rovente alla luce del verdetto definitivo della giunta, quello del fronteggiamento Nicchio-Valdimontone. Ebbene, è stata confermata la deplorazione mentre a luglio era stata ridotta a censura. «C’è una differenza rilevante fra i due episodi – chiarisce ancora il sindaco – che si desume sempre dalla relazione di coloro che rappresentano occhi e orecchie del mondo contradaiolo prestati all’amministrazione per il delicato compito. Si rileva infatti che ad agosto c’è stato scontro fisico. La deplorazione all’Onda per il fronteggiamento con la Selva, di tenore diverso, è stata non a caso ridotta a censura». E visto che siamo a stilare un bilancio, un passaggio al volo sull’aumento di pena a Veleno II per il placcaggio a Tittia: «Se si può diminuire si può anche accrescere – rivendica Valentini –, non è consentito invece sanzionare chi non è stato chiamato in causa dall’assessore». Gira ancora la voce delle dimissioni di Mazzini. Ma lui ieri si è trincerato dietro un gentile «no comment».

«Credo che l’Onda sia stata oggetto di una grossa ingiustizia determinata da una serie di omissioni nella relazione dei Deputati della Festa e dal mancato esame delle discolpe presentate da Malborghetto nelle quali è dimostrato che il nostro comportamento era stato similare a quello della Torre». Il tono della voce del priore Massimo Castagnini è eloquente. Più che amarezza traspare rabbia per la conferma del Palio di squalifica per il fronteggiamento del 17 agosto con Salicotto nel quale sono stati usati, «anche se in modo estremamente limitato nel numero, corpi contundenti». Non scatta invece una Carriera di stop per Salicotto in virtù del fatto che la deplorazione per la presunta aggressione al fantino dell’Oca è stata trasformata in censura mentre resta la deplorazione per il fronteggiamento con l’Onda. «Sull’argomento ho già parlato anche troppo – si limita ad osservare il priore Sergio Ceccuzzi –, prendo atto del provvedimento definitivo e sono molto moderatamente soddisfatto». Per la cronaca, confermata l’ammonizione ai fantini Bighino e Tittia per il cambio di posto al canape.