Caccia agli sprechi, Scotte capofila

L’assessore regionale Marroni: «Diventerà centro per la diffusione delle gestione a risparmio»

L’assessore regionale alla sanità Luigi Marroni

L’assessore regionale alla sanità Luigi Marroni

Siena, 27 aprile 2015 - IL POLICLINICO diventa capitale del «fare di più con meno risorse», il cosiddetto lean thinking. Dunque, della lotta agli sprechi e a tutto ciò che non porta benefici al paziente attraverso una dimensione orizzontale dei processi, preferita a quella accentrata e verticistica. Metodo operativo, messo a punto dalla giapponese Toyota e ora applicato anche alla sanità, che ha già aiutato a migliorare l’offerta dei servizi. In tempi di spending review e di risorse rarefatte, si tratta di musica per le orecchie degli amministratori. E Siena è stata così brava ad assorbire e (soprattutto) tradurre in pratica i concetti del ‘lean thinking’, questo il nome della strategia gestionale, da guadagnarsi la leadership. «Nei prossimi giorni la giunta approverà una delibera in cui il Santa Maria alle Scotte – spiega l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni – diventa centro di riferimento toscano per la diffusione del ‘lean’».

Annuncio giunto durante un convegno sul tema organizzato da Confindustria Toscana sud che, per voce del presidente della delegazione di Siena Paolo Campinoti, ha evidenziato il valore di queste ‘buone pratiche’ nell’impresa. «Sono state fatte conquiste importanti grazie al ‘pensare snello’ di cui si occupa un apposito ufficio», conferma intanto il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Pierluigi Tosi, anch’egli intervenuto all’evento. Si parla di risparmi ottenuti, nel giro di un anno, di circa 800 mila euro. Reinvestiti per migliorare, appunto, i servizi. Un esempio. Un team, costituito da tutte le unità operative coinvolte e con la Stroke Unit come capofila, ha condotto una dettagliata analisi dei delta temporali del percorso door-to-needle per i pazienti ischemici candidati al trattamento con fibrinolisi sistemica. Le azioni migliorative individuate hanno riguardato tutti gli attori coinvolti, dall’attività di primo soccorso prestata dal 118 fino al trattamento in neuroradiologia, portando a una drastica riduzione del tempo door-to-needle da 76 a 46 minuti. Fra le nuove ‘sfide’, ha sottolineato a margine Jacopo Guercini, responsabile dell’ufficio Lean del policlinico, l’applicazione di questo metodo alla radiologia per incidere sulle liste di attesa e sui tempi di refertazione, senza trascurare i benefici sulla logistica, in primis sull’approvvigionamento farmaci. Già 1500 i dipendenti finora formati. «Ed è stato attivato proprio qualche settimana fa anche il primo master italiano in ‘Lean healthcare management’», spiega il professor Alessandro Agnetis, responsabile del corso di laurea in ingegneria gestionale dell’Ateneo. La prossima sfida – in sala l’assessore comunale Mauro Balani ascolta attento – è l’applicazione del ‘pensare snello’ alle amministrazioni. Chissà, magari creando una rete fra le persone che lavorano con questo modello operativo nel privato e in sanità.