Scelta dell'allenatore, Gallo o Mignani? La Robur è al bivio

Ballottaggio tra l’ex capitano bianconero e l’ex mister lariano

Michele Mignani, mister della Robur

Michele Mignani, mister della Robur

Siena, 29 maggio 2017 - DOPO tre settimane di attesa quella che inizia oggi potrebbe essere davvero quella decisiva per la Robur. I nodi ancora da sciogliere sono legati alla scelta della guida tecnica per la stagione 2017/18 e l’ufficialità del discorso legato ai campo di allenamento già abbondantemente individuati e ormai pronti per essere annunciati in modo da poter poi immediatamente partire con i lavori di rito.

TORNANDO alle questioni tecniche il ballottaggio tra i tanti allenatori candidati e ventilati fin dal fischio finale dell’ultima giornata di campionato si è ormai chiaramente ristretto alle figure di Michele Mignani e Fabio Gallo che secondo la società posseggono i requisiti giusti per ripartire con rinnovate ambizioni. L’ormai ex allenatore del Como (con i lariani che al suo posto hanno deciso di puntare su Iuliano, reduce da un’esperienza nel Latina, nella Primavera e poi in prima squadra proprio con Mignani vice allenatore) è un profilo interessante. Viene da una stagione discreta nonostante i tanti problemi societari del sodalizio lombardo e predica un calcio propositivo. Nell’ultima gara della sua stagione, il preliminare del playoff contro il Piacenza allo stadio Garilli, la società bianconera era presente per vederlo all’opera e a questa occasione sono poi susseguiti altri colloqui.

Nelle ultime ore però il nome dell’ex mediano dell’Atalanta pare essere stato scavalcato da quello dell’ex capitano bianconero, uno dei giocatori più amati dai tifosi e protagonista della storica cavalcata dalle C1 alle A a cavallo degli anni 90 e 2000. Mignani dopo le esperienze nel settore giovanile dell’Ac Siena (Allievi e Primavera) si è affacciato ai ‘grandi’ come collaboratore tecnico di Mario Beretta e Max Canzi nella stagione 2013/14, l’ultima del ‘vecchio’ Siena. Poi con lo stesso Beretta il passaggio, con lo stesso ruolo, a Latina, per poi diventare vice dei diversi allenatori che si sono susseguiti sulla pericolante panchina dei pontini. Infine l’esperienza ad Olbia, prima in D, con la promozione ottenuta tramite ripescaggio dopo il playoff vinti e poi fino allo scorso marzo in Lega Pro. Adesso è pronto a tornare, dalla porta principale, nella società che più ama: anche lui ama un calcio propositivo, moderno, senza il dogma di un sistema di gioco fisso. La società, con Trani, Vaira e Dolci in queste ore sta facendo le ultime riflessioni prendendosi tutto il tempo necessario per valutare con attenzione pro e conto di ognuno dei sue candidati rimasti. Dopo le esperienza negative di Colella e Scazzola stavolta c’è la volontà di ridurre al minimo il margine di rischio ed errore per dare nuova linfa al progetto.