Siena, 27 giugno 2014 - Niente da fare per Siena, che finisce ko e perde lo scudetto all'ultima partita, gara-7, della finale scudetto 2014. Una partita doppiamente triste per i colori biancoverdi: la Mens Sana, a causa dei problemi societari, chiude qui la sua storia dopo otto scudetti vinti di cui sette consecutivi. Siena è caduta nell'ultimo match sotto i colpi di due dei suoi grandi ex, Moss e Hackett. E' infinito comunque il cuore di Siena, che ha lottato e combattuto per tutti i playoff, nonostante la messa in liquidazione, nonostante tutti, dal primo all'ultimo del team e dal primo all'ultimo dei tifosi, sapessero che quella del Forum di Milano in gara-7 era l'ultima fermata della storia della Mens Sana.

Un sogno che dunque sfuma, dopo che l'incredibile gara-6 era stata persa per pochi centimetri, per una tripla non entrata di Janning davvero per un soffio a pochi secondi dalla fine. Un altro ex di Siena vince il suo secondo scudetto di fila con due squadre diverse: è Luca Banchi, che porta il tricolore a Milano, il primo del dopo-Siena.

Finisce con il pianto di Alessandro Magro, viceallenatore che aveva dichiarato tutto il suo amore per Siena in una splendida lettera su Facebook. Finisce con Crespi, grandissimo condottiero di una stagione che nessuno, nella città del Palio, dimenticherà. Anche Luca Banchi nel finale rende l'onore delle armi alla squadra biancoverde, quella che fino allo scorso anno era la sua squadra.

Sul parquet si fa festa, una marea in maglietta rossa invade il campo di gioco per la giusta festa, che durerà una notte intera. 

Siena finisce sotto di dieci fin da subito, Milano scava il solco e sembra già finita. Ma una volta di più Siena ha un sussulto con due triple di Josh Carter che a metà terzo quarto riportano Siena davanti, fino al 43-45 e oltre. Poi, ancora Jerrels con un nuovo canestro quasi letale, quindi Hackett e Moss. La partita si chiude codì.

Diciotto anni dopo Milano torna al tricolore, ma l'onore è tutto per la Mens Sana, il suo pubblico, i suoi incredibili tifosi.