Tallis Scholars e il fascino della polifonia

La formazione vocale inglese ha inaugurato la stagione di "Micat in vertice" della Chigiana

Tallis Scholars (foto Eric Richmond)

Tallis Scholars (foto Eric Richmond)

Siena, 23 novembre 2015 _ Anni fa chiedemmo a Peter Phillips se la scelta di un repertorio basato essenzialmente sulla musica sacra rinascimentale potesse essere un limite. Il fondatore e direttore dei Tallis Scholars ci rispose che non basta una vita professionale per affrontare tutte queste musiche. E' quindi con una certa sorpresa, graditissima tra l'altro, vedere che nel concerto inaugurale della stagione Micat in Vertice della Chigiana (arrivata alla sua edizione numero 93) il gruppo vocale inglese ha inserito quattro brani di Arvo Pärt. Il compositore estone, che ha appena compiuto 80 anni, si è spesso ispirato alla polifonia ortodossa e al linguaggio popolare quindi i suoi pezzi si sono inseriti alla perfezione nell'ambito del concerto nella cattedrale.

Un luogo di grande fascino storico artistico ha dunque fatto da cornice a pagine di altrettanto fascino musicale. Un repertorio fatto di pagine di autori inglesi (John Taverner, Thomas Tallis, William Byrd), francesi (Jean Mouton) e italiani. Precisamente Gregorio Allegri e il suo Miserere con metà formazione posta al centro della chiesa per alternarsi con l'altra metà rimasta davanti all'altare, con risultato affascinante. E poi il grande Pierluigi da Palestrina il cui Nunc Dimittis è stato interpretato con maestria e sensibilità, rasentando la perfezione. D'altra parte i Tallis Scholars sono noti per la loro intonazione e la resa ad alto livello del tessuto polifonico.  

Phillips, che ha proposto anche Cecilia Virgo (brano di sua composizione per la festa di Santa Cecilia, coincisa con il concerto inaugurale), si muove perfettamente a suo agio nell'ottenere il miglior risultato da voci nel segno dell'eccellenza. Segno di una forte confidenza con il repertorio e con la rilettura di un'epoca. Tanto da fare sembrare Pärt un autore che pone le sue basi nel passato. O meglio, da far sembrare Tallis, Palestrina e gli altri musicisti vissuti qualche secolo fa e proposti in concerto, compositori di grande attualità.

Michele Manzotti