Siena, 5 novembre 2011 - PRIMO ciak di ripresa, oggi, per il nuovo film di Luigi Lo Cascio, dove per la prima volta uno degli attori italiani più amati, soprattutto dai giovani, è al tempo stesso regista, sceneggiatore e protagonista. Il primo ciak è un momento fondamentale delle riprese, l’inizio della realizzazione di un qualcosa che ha richiesto mesi di preparazione e messa a punto. «Per questo sono tutti stupiti che io adesso sia qui — afferma sorridendo Lo Cascio intervenuto ad un incontro pubblico organizzato dall’Associazione Etica e Sviluppo, invitato dal fondatore Alfredo Monaci —. Ho il cellulare spento e questo farà impazzire i mie collaboratori».
 

 

E’ LA PRIMA volta che parla pubblicamente di questo suo nuovo progetto che lo vedrà impegnato a Siena per tutto il mese di novembre. «Ho scritto la sceneggiatura quando già avevo scelto Siena come location, il protagonista, un po’ come me, parte dalla Sicilia per andare a vivere a Siena, vista come luogo del destino, con la convinzione che sia il prototipo della città ideale».
Ma lo sarà veramente?
«Non voglio raccontare troppo, ma una cosa che si percepisce da questa città e che vivrà il protagonista, è il rapporto armonico delle persone che vivono qui con la natura che entra fin dentro la città, fino a lambire i monumenti».
Promettente studente di medicina, per una casualità della vita si è ritrovato su un palco teatrale, poi il cinema, prima come attore, adesso come regista. E’ stata una scelta difficile?
«E’ stato casuale, ero destinato ad essere medico, per tradizione familiare, ero uno sportivo appassionato di atletica leggera, e per pagarmi i viaggi per poter seguire gare internazionali o le Olimpiadi, facevo teatro di strada con un gruppo che si chiamava Le Ascelle. Un giorno mi notò Federico Tiezzi, un regista toscano e mi chiese di interpretare Aspettando Godot. E da allora tutto è cambiato».
In che senso?
«Ho avuto il coraggio di scegliere quello che preferivo. Venti anni fa fu un piccolo scandalo, l’ambiente teatrale era ancora considerato un mondo moralmente discutibile. Oggi forse è il mestiere meno precario, allora sembrò una follia, oggi sarebbe stato normale. Alcuni amici di allora diventati medici sono ancora oggi a vagare per sostituzioni al pronto soccorso. L’attore invece vive da sempre nel concetto di flessibilità, oggi ci stiamo arrivando tutti, ma venti anni fa era diverso».
Lo Cascio è un attore fuori dagli schemi, antidivo al punto di sembrare il divo per eccellenza, ironico, estremamente professionale, quasi maniaco della scelta delle parole. E’ un attore molto amato dai giovani.
«Credo che dipenda dal fatto che sempre più spesso a scuola alcuni professori fanno vedere un film del 2000 I cento passi, di Marco Tullio Giordana, dedicato alla vita e all’omicidio di Peppino Impastato, un personaggio bellissimo che interpreto io, che era impegnato nella lotta alla mafia nella sua terra, la Sicilia. O forse dal film La meglio gioventù».
Chi ci sarà nel nuovo film?
«Roberto Herlitzka interprete di Aldo Moro in Buongiorno notte. E due attori di teatro, Massimo Foschi e Alfonso Santagata».
E come attrice?
«Non dico il nome, sarà una sorpresa, ma sentirete parlare molto di lei».