La quercia ferita: mille persone all'operazione salvataggio

A San Quirico d'Orcia i cittadini hanno assistito all'operazione di salvataggio della "Quercia delle Checche" / FOTO

La quercia ferita

La quercia ferita

San Quirico D'Orcia (Siena) 26 agosto 2014- Sono ore di attesa per i cittadini dell’intera Val d’Orcia. La famosa “Quercia delle Checche” ha subito un danno che probabilmente, le sarà fatale. Il 15 agosto, inspiegabilmente, è stata trovata con un grosso ramo rotto, quello che guarda verso la Val d’Orcia. Uno dei tre rami che le permette di mantenere il suo equilibrio statico. Perchè questa quercia è così importante? Intanto è uno dei 100 alberi più antichi d’Italia secondo uno studio del Corpo Forestale ha un’età di circa 370 anni, è tra i beni sottoposti a tutela della Sovrintendenza senese. Dal punto di vista emotivo è l’albero che abbraccia chiunque passi per la strada che da San Quirico d’Orcia porta alla Foce. E’ a pochi metri dalla strada: facile incontrare gente di ogni nazionalità scattarsi foto o a fare pic nic sotto la sua ombra. Fino agli anni ’50, come una grande madre, accoglieva i festeggiamenti dei matrimoni dei contadini, lì sotto si ballava al suono di una fisarmonica. Una “querciona” che rappresenta la Toscana, quella fatta di trebbiature, di racconti al meriggio, di fughe di lucciole nel mese di giugno. I filari di cipressi sono bellissimi, sono riconosciuti a livello internazione come l’icona della Toscana ma la quercia è il simbolo delle radici, della terra, dell’istinto primordiale. E la Quercia delle Checche, da sempre, lo ha ben rappresentato. In quattro giorni la gente si è mobilitata si è costitituito un comitato cittadino coordinato da Nicoletta Innocenti.   Un comitato che sta cercando di attirare l’attenzione sull’accaduto, che ha chiamato esperti, che ha scritto al Comune di Pienza, , alla Sovrintendenza, alla Regione, al Ministero dell’Ambiente ed anche alla Presidenza del Consiglio. «Abbiamo ottenuto un incontro per stamani con molti esponenti istituzionali per capire cosa è più utile fare per salvarla — racconta Nicoletta Innocenti —. Se fossimo intervenuti subito avremmo potuto risollevare il ramo e la linfa vitale avrebbe continuato a nutrirla. Sono passati dieci giorni, troppi per salvare il ramo. Tagliarlo significherebbe far perdere il suo equilibrio alla pianta».  Com’ è potuto accadere?  «C’è chi dice di aver visto gruppi di ragazzi con caschi e lanterne che di notte sono andati ad arrampicarsi sulla pianta».  In tre giorni oltre mille adesioni su Facebook.  «Si. E’ incredibile quanto le persone amino la querciona. In quattro giorni oltre 1300 persone si sono iscritte al gruppo SOS Quercia delle Checche. Ognuno posta un ricordo, una foto, la sua storia personale. C’è chi ha allattato lì sotto i propri figli, chi ha chiesto alla propria moglie di sposarlo, chi si è dato il primo bacio». Le istituzioni?  «Il sindaco di Pienza, Fabrizio Fè, persona sensibile, si è affiancato a noi. Abbiamo sollecitato la Regione per anticipare l’iter burocratico. Il presidente della Commissione italiana Unesco, dal Ministero degli Affari Esteri ci hanno fatto sapere che vuole essere costantemente informato. E stanno anche arrivando messaggi di solidarietà da tutta Europa».