Siena-Grosseto: la strada dai mille rischi

Tanti cantieri attivi e gli incidenti sono all'ordine del giorno

L'incidente sulla Siena-Grosseto (foto Lazzeroni)

L'incidente sulla Siena-Grosseto (foto Lazzeroni)

Siena, 18 luglio 2016 - Un'odissea lunga settanta chilometri. Che non vede la fine da almeno tredici anni. Parliamo della Due Mari, emblema – almeno qui in Toscana – di quegli eterni rimpalli, rinvii e rallentamenti burocratici tutti italiani. Strada pericolosa, ad altissimo rischio (tre morti solo da inizio anno, l’ultimo drammatico incidente mercoledì scorso), metafora se vogliamo di ciò che nel nostro Paese proprio non va. Così La Nazione è andata a vedere come procedono i cantieri, perché e dove sono più lenti e quanto, in effetti, sia difficile percorrere un tratto così pieno di problemi. Eppure così vitale per i moltissimi pendolari (e d’estate i vacanzieri) che la percorrono ogni giorno. Avanti e indietro. Adesso che è luglio, il traffico verso la costa si è fatto più intenso e a rimanere bloccati sotto il caldo sole estivo è un attimo.  

Partenza da Siena,  percorriamo pochi chilometri con l’ansia di finire imbottigliati, tra rallentamenti improvvisi e automobilisti incauti (ebbene sì, la colpa non è solo della strada). Ma i primi veri problemi arriveranno di lì a poco.  Al bivio di Orgia mercoledì scorso una donna è rimasta schiacciata nelle lamiere dell’auto, e ancora adesso combatte contro la morte alle Scotte. Ebbene: tra restringimenti improvvisi e limiti di velocità è inevitabile il rallentamento. Se poi circola un mezzo pesante, con la strada a una sola corsia, il problema raddoppia. E la situazione si fa davvero pericolosa. Percorrendo il tratto, non è difficile capire la dinamica della carambola in cui è rimasta coinvolta la quarantenne. Proseguendo la situazione non migliora.

Al Ponte di Petriolo il cantiere che sta raddoppiando il tratto è un altro pericolo per gli automobilisti. La strada sembra formare una specie di imbuto e sebbene i cordoli di plastica cerchino di indicarti la via da seguire, si fa fatica a capire quale sia la giusta corsia su cui transitare e capita di sbandare. I lavori vanno avanti da molti anni, troppi. Ma, bisogna dirlo, non tutto è nero. Alle Potatine  qualcosa si è mosso, la circolazione adesso è consentita sui due sensi di marcia, con velocità massima ridotta a 70 chilometri orari. A Civitella Paganico, al confine con Monticiano, i tre chilometri appena aperti (inaugurati giovedì scorso) sono solo un passettino verso il grande lavoro da finire in quei dodici chilometri in cui si intersecano i quattro lotti più complicati della statale. Ci si aspettava il raddoppiamento entro il luglio del 2015, adesso l’intento è di aprire il maxilotto nel 2017. Intanto agli automobilisti non restano che gli scongiuri. Li fanno da 13 anni. Dovranno resistere ancora.