C’è un senese ai vertici mondiali della medicina

E’ il reumatologo Luca Cantarini

Il reumatologo Luca Cantarini  del policlinico le Scotte di Siena

Il reumatologo Luca Cantarini del policlinico le Scotte di Siena

Siena, 4 febbraio 2016 -  LA REUMATOLOGIA nel mondo parla senese. A dirlo è il sito scientifico americano expertscape.com, che mette il dottor Luca Cantarini del policlinico Le Scotte, reumatologo, al primo posto al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali sulle malattie autoinfiammatorie sistemiche.

E’ LUI, dunque, secondo il sito americano, il maggior esperto in materia.

E non finisce qui: l’Università di Siena, sempre in termini di produttività scientifica è, per quanto riguarda le malattie autoinfiammatorie, al quinto posto al mondo e al primo in Italia.

«Si tratta di un bel riconoscimento per la nostra ricerca universitaria – commenta il professor Mauro Galeazzi, direttore della Reumatologia dell’Aou Senese – per il grande impegno profuso in tutti questi anni che ha portato a risultati importanti nel miglioramento della prognosi delle malattie orfane, attraverso l’introduzione di farmaci sempre più specifici, in grado di controllare le manifestazioni cliniche».

Per quanto riguarda il dottor Cantarini, la sua attività di ricerca si basa sullo studio dei meccanismi patogenetici delle malattie autoinfiammatorie, sul trattamento e modalità di presentazione, con particolare riferimento all’età adulta.

«Nel nostro centro – spiega lo stesso – in sette anni abbiamo valutato clinicamente oltre 1.000 pazienti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, ed eseguito per ricerca oltre 2.000 esami genetici specifici per le malattie autoinfiammatorie. Tra queste le principali sono la febbre mediterranea familiare, la sindrome Traps, la sindrome da iper-IgD, le sindromi periodiche associate al criopirina e la sindrome di Blau. E’ stato poi creato il centro di ricerca sulla malattia di Behcet, malattia rara recentemente classificata tra le patologie autoinfiammatorie».

Presso il centro, ad oggi, sono seguiti stabilmente oltre 100 pazienti affetti da malattia di Behcet e, negli ultimi anni, sono stati pubblicati molti lavori scientifici.