«Sanzioni a chi non porta i cavalli: non metterei altre regole nell’Albo»

Francesco Ricci confermato capitano della Civetta con il 98% dei voti

Andrea Mari con Ricci

Andrea Mari con Ricci

Siena, 30 novembre 2015 - «SAREBBE stato forse più facile dire ‘arrivederci a tutti, grazie’, dopo aver vinto un Palio da mangino e un altro da capitano. Invece non mancano nuovi stimoli», confessa Francesco Ricci. Terzo mandato da dirigente incassato ieri con quasi il 98% dei voti che lo rende «felice anche perché mai tutto è scontato. Bello sentire la Contrada vicina, anche al gruppo che mi ha affiancato. Una vera famiglia, componente fondamentale della vita. Spero di poter avere gli strumenti per contraccambiare la fiducia». Non c’è niente di scontato nella voce di Ricci.

Stimoli: sentiamo quali sono.

«Quello che ritengo abbiano tutti i senesi rispetto al Palio. Sono di natura competitivo e, in una situazione di condivisione, non temo certo di confrontarmi. Ho sempre ‘sentito’ la corsa, anche da contradaiolo semplice. Spero di avere l’approccio giusto per fare ancora la differenza».

Andrea Mari è un amico, un fantino, un compagno di merende. O cos’altro?

«E’ certo un pezzo personale di vita, con lui c’è stata una condivisione di eventi che segna. Andrea è un amico per me e anche per la Civetta. Un amico, sì, però questo non impedisce di comprendere se compie scelte diverse. Il rapporto speciale deve tenere comunque conto delle mille variabili e attenzioni che riceve da parte di molti altri. Un equilibrio non sempre semplicissimo da mantenere».

Mari a luglio è squalificato: se la Civetta uscisse a sorte?

«Resta un buonissimo rapporto con Pusceddu che può avere in Piazza un ruolo diverso da quello di killer che negli ultimi anni gli era stato affibbiato. Tittia è un altro fantino molto ambito, anche lui ha le attenzioni del mondo. Ritengo poi che Jonathan Bartoletti sia in grado di fare molto di più di quanto visto finora. Trecciolino lo sanno tutti quante pagine ha scritto della Festa, anche se attraversa una fase diversa a livello sportivo. Poi tanti giovani: Sanna, Migheli, sono fantini con capacità. Da considerare anche Enrico Bruschelli. Non ci sono preclusioni per nessuno ma neppure vantaggi».

Giusto che le Contrade tirino fuori i soldi per aprire la pista di Mociano?

«Come capitani dobbiamo ancora incontrare il sindaco. La struttura, che reputo utile per l’addestramento, rientra nella gestione amministrativa del Comune e ad ora nessuno ci ha chiesto un contributo. Non sono tuttavia particolarmente favorevole all’intervento economico in certi meccanismi. Mi sembra più un problema da Protocollo equino e da proprietari».

Giusto sanzionare chi non porta il cavallo alla Tratta? O rientra nelle strategie paliesche?

«L’Albo prevede una quantità di regole che già bastano ed avanzano. Se un nome non viene presentato sono già richieste delle giustificazioni documentate. Direi poi che l’assenza può rientrare nelle strategie sebbene, personalmente, non abbia mai perseguito tale strada, decidendo sulla rosa che arrivava alla scelta».

Cosa si sente di dire Ricci al capitano del Leocorno?

«Grande rispetto nei confronti della Contrada che è però la mia avversaria. Tenterò di fare al massimo il bene della Civetta».