Alluvione a Buonconvento, Rossi allontana il commissario e accusa: "Perso troppo tempo"

Il governatore della Regione interviene sulla questione dei lavori mai fatti per salvare Buonconvento

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Siena, 29 agosto 2015 - I RITARDI ci sono stati, soprattutto nel passato ma anche recenti, non tali però da portare a un commissariamento dei lavori affidati alla Provincia. Il presidente della Regione Enrico Rossi sgombra il campo da uno degli elementi del dibattito sull’alluvione di Buonconvento: «Seguiamo accuratamente la vicenda e da quando è stato attivato il monitoraggio grazie alla nuova legge, nel 2013, la tempistica è stata a grandi linee rispettata, anche grazie al nostro impulso».

Quindi chi invoca il commissariamento resterà deluso?
«Non ci sono elementi tali da giustificarlo. Qualche rallentamento si è verificato anche in questo biennio, ma saremmo già intervenuti se le procedure non fossero andate avanti. Osservo che questa legge è stata ferocemente contrastata dall’opposizione e poco amata dalla maggioranza, perché ci accusavano di eccessiva ingerenza».
Però i finanziamenti risalgono a oltre un decennio fa.
«Questo è un altro discorso. I soldi sono rimasti dormienti dal 2004 al 2013 e si è evidentemente perso troppo tempo. Io ho proposto una legge per riattivare quelle risorse e da allora mi sembra che le cose si siano mosse».
Non abbastanza velocemente però da impedire un nuovo disastro.
«Ci troviamo di fronte al ripetersi di eventi che una volta erano eccezionali e ora sono routine. Nel senese sono caduti in un’ora 60 millimetri d’acqua, diventati 200 in sei ore. È evidente che tutti, istituzioni e cittadini, dobbiamo attrezzarci per fronteggiare questo cambiamento climatico».
Le istituzioni da dove partono?
«La Toscana ha il più raffinato sistema di rilevamento e comunicazione meteo, grazie al Lamma. Quest’anno l’allarme è stato dato in tempo e ha consentito di chiudere sottopassi e sgombrare molte auto, anche se non è ancora possibile arrivare a tutti. Il passo successivo è adottare un sistema per raggiungere più cittadini possibile».
Ma non dovrebbero esserci anche più risorse per la prevenzione?
«Siamo in grado di spendere su questo fronte 50-70 milioni all’anno. Credo che si possa fare molto con i Consorzi di bonifica: con la riforma li abbiamo ridotti da 22 a 6, razionalizzando le spese, ora è necessario che la tassa sia pagata da tutti, per avere altri 50-60 milioni da spendere in prevenzione. Se i Consorzi non si attrezzano per riscuotere quanto devono, presenteremo una denuncia alla Corte dei conti».
Ci sono possibilità di ottenere lo stato di emergenza nazionale?
«Noi abbiamo proclamato quello regionale, ma per puntare in alto e rientrare nei parametri uniremo a quelli di adesso i danni del temporale di Firenze e quelli di Carrara. L’ultima volta abbiamo chiesto allo Stato 450 milioni e ce ne sono stati riconosciuti 12,5... Entro lunedì aspetto dai Comuni la stima dei danni per inviare la richiesta. Ma è bene non alimentare illusioni: le risorse a livello nazionale sono poche, cerchiamo di garantire gli interventi urgenti ai Comuni senza promettere la luna».