Robur, i progetti di Anna Durio

Il primo presidente donna nella storia del Siena calcio

Anna Durio

Anna Durio

Siena, 24 luglio 2016 - LA STANCHEZZA che le segna il volto non nasconde la sua gioia: brillano gli occhi di Anna Durio, il primo presidente donna nella storia del Siena calcio. E’ stata una dura battaglia quella che l’ha portata a sedere sul trono, un percorso fatto di salite e discese, come la città che oggi la cinge in un abbraccio. Ce l’ha fatta, con forza e carattere, ma anche con quella fragilità che è parte di una donna. Donna di mare, perito nelle telecomunicazioni radiomarittime, su una nave ha iniziato a lavorare come radiotelegrafista, e su quella nave, 31 anni fa, ha conosciuto Michele Trani. Padre di Federico, il figlio che ama sopra ogni cosa. «Alla notizia Fede mi ha mandato un messaggio, mi ha detto che stava piangendo e ho pianto anche io». Oggi a capo della Teknoship, azienda che si occupa di forniture, controllo e riparazioni navali, Anna Durio ha ora la sua nave da guidare.

Come ci si sente a essere la prima presidente donna nella storia della Robur?

«Non lo so davvero. Devo ancora realizzare ciò che è successo. Sono state settimane intense e complicate: ora che è finita non mi sembra vero. E’ un sogno, spero di non svegliarmi».

Il momento più difficile?

«Giovedì pomeriggio, quando dopo l’accordo in Comune, mi sono sentita di nuovo presa in giro. Di fronte all’ennesimo rifiuto mi è mancata la terra sotto i piedi. Ero già in macchina, sono stata ripresa. La cosa che più mi avrebbe fatto male, sarebbe stato lasciare Siena. Si è creato un legame con questa città, i senesi mi hanno fatto sentire tutto il loro affetto, sarebbe stato come tradirli. Sarei tornata a casa con il cuore stretto».

Conosceva già Siena?

«No. Sono venuta qua per la Robur».

Cosa le piace di più?

«Le persone. Sono stati i tifosi a darmi la forza nei momenti di sconforto. I loro messaggi erano uno stimolo. Uno mi è rimesto impresso: ‘Sei forte, non dargliela vinta’. Non l’ho fatto e sono qua».

Il suo primo Palio, lo scorso 2 luglio, dove l’ha visto?

«Nella terrazza dell’avvocato Saracini. Un’emozione unica. Come la prova generale, con l’Arma dei carabinieri a cavallo. A cena, l’1 sera, non sono andata in nessuna contrada, ho preferito non dare preferenze. E poi meglio mi riguardi…».

Cioè?

«Sono dimagrita dieci chili in queste ultime settimane, a qualcosa la sofferenza è servita; ora mica voglio riprenderli!».

Il momento più bello dal suo arrivo?

«Deve ancora arrivare».

Angela Gorellini