Stop alle truffe del pesce. 'Ora col Dna si saprà se è contraffatto'

Il procuratore: "Si eviterà, ad esempio, che si venda un pangasio facendolo passare per un pesce di qualità superiore"

Pesce sequestrato (Immagine d'archivio)

Pesce sequestrato (Immagine d'archivio)

Siena, 23 febbraio 2016 - Giro di vite sul pesce. Questa mattina a Siena tra università e procura è stato firmato un protocollo d'intesa per utilizzare controlli del pesce in commercio. Un metodo scientifico realizzato dai ricercatori dell'ateneo senese che consente tramite il dna della fauna ittica di capirne la provenienza, le sue caratteristiche, la sua natura. "Per questo - ha sottolineato il procuratore della Repubblica Salvatore Vitello - potremo fare degli accertamenti a campione con il corpo forestale dello stato nei mercati ittici e anche nelle mense scolastiche, e nella grande distribuzione ed evitare che si venda un pangasio facendolo passare per un pesce di qualita' superiore".

Un metodo utilizzato, per quanto riguarda il pesce, per la prima volta nel nostro paese, che permettera' secondo il magistrato "di difendere l'agroalimentare del nostro paese e anche del territorio senese". "Il nostro e' un lavoro interessante a livello generale "ha sottolineato il prorettore dell'ateneo Francesco Frati -  anche perche' oltre al pesce, con i necessari aggiustamenti puo' essere applicato ad altri prodotti".