Palio di Feltre, zampata di Topalli. Carboni: «Ho fermato Caria»

Vince il Castello. Non viene accolto il ricorso del rione di Pusceddu

Pusceddu e Caria ieri a Feltre durante l’attesaell’esito del ricorso presentato dal Duomo

Pusceddu e Caria ieri a Feltre durante l’attesaell’esito del ricorso presentato dal Duomo

Siena, 3 agosto 2015 - A VINCERE è stato Adrian Topalli su Nottifrimmesmai, cavallo che su piste come Fucecchio e Feltre fa la differenza. Ma il ‘cuore’ del palio è stato ben altro. Almeno per gli ‘occhi’ senesi. Si è ripetuto infatti il leit motiv della stagione di corse: il placcaggio. Più o meno plateale, più o meno funzionale e riuscito. Declinato in varie salse. A sperimentarlo (mandando un segnale a qualche dirigenza che potrebbe essere interessata a montarlo in chiave anti-rivale il 16 agosto) è stato Giosuè Carboni, che correva per Castello, trattenendo Francesco Caria che difendeva i colori di Santo Stefano su Qui Pro Quo. Morale: gli animi si sono scaldati un po’ dopo l’arrivo. Soprattutto c’è stato anche un piccolo ‘giallo’ causato dal ricorso presentato dal rione Duomo, per cui correva Valter Pusceddu, giunto secondo su Pasteur. Il pronunciamento avrebbe cambiato il quadro non solo della corsa dei cavalli ma del palio vero e proprio che a Feltre somma il risultato in varie gare di abilità. Insomma, avrebbe vinto il Duomo invece di Castello. Un po’ di attesa, la sensazione che Carboni potesse essere squalificato. Poi tutto è finito a tarallucci e vino: secondo il capitano del palio il fantino, trattenendo Caria, non avrebbe comunque danneggiato la corsa di Pusceddu nel Duomo. Punto e a capo. «Sì, è vero – ammette Carboni – sul rettilineo l’ho fermato. Ma sapevo quello che facevo. Sono partito in testa quando il mossiere Gennaro Milone ha abbassato, restando così per un tratto. Quando ho capito che Topalli, anche lui correva per i miei stessi colori, su Nottiffrimmesmai, aveva più benzina, l’ho fatto sfilare. Ad un certo punto dietro Caria veniva forte, mi sono messo a chiudere per evitare sorprese. Qui contano i punti, assegnati in base all’ordine di arrivo. Ci servivano per poter vincere».

Il giallo, in realtà, è stato il colore del palio corso ieri. Aveva infatti preso piede l’ipotesi che la dirigenza di Port’Oria – aveva ingaggiato Dino Pes su Ondina e Federico Arri su Pressing – non prendesse parte al palio limitandosi ad una sgambata per protesta contro penalizzazioni a suo avviso ingiuste ricevute in altre gare. Tutto rientrato a metà pomeriggio. Infatti al canape (non c’è rincorsa) sono andati Caria su Qui pro quo, Carboni su Tavel, Pusceddu su Pasteur, Pes su Ondina, Topalli con Nottifrimmesmai, Migheli (anche lui correva per Duomo) su Bomario. Infine Arri su Pressing e Mereu su Rijahid (Santo Stefano). Il resto è storia. La bella corsa di Topalli, secondo arriva Pusceddu, autore di una bella rimonta, terzo è Carboni. Che sembra intenzionato a fare concorrenza a quest’ultimo ritagliandosi il ruolo di ‘killer’ che al collega ha finora fruttato risultati. Per la cronaca quarto è giunto Caria, quindi Arri, Pes, Migheli e Mereu.