"Dopo luglio penso a casa Atzeni. Farò la scelta giusta per Tittia"

Il fantino rimanda al mittente le accuse dei detrattori

Tittia con figlio e compagna

Tittia con figlio e compagna

Siena, 30 luglio 2015 - LA SERENITA’ di chi è consapevole dei propri mezzi. La grinta ‘doc’, quella scritta nel dna. Che nessun ostacolo può cancellare perché ti accompagna dalla nascita. La concentrazione: aiuta a non perdere (mai) di vista l’obiettivo. Ecco Tittia dopo Provenzano. Arriva a cavallo con Alberto Cersosimo che martedì ha compiuto 18 anni. Una doccia al mezzosangue da allenamento, cambio di pantaloni, poi sotto il loggiato a sorseggiare una bibita fresca mentre la brezza stempera il caldo. Il piccolo Mattia è al mare, Ilaria gestisce la casa. Silenzio assoluto. E testa solo al Palio.

Smaltita l’arrabbiatura? Cosa ha insegnato a Tittia l’ultima Carriera?

«Tutto passato. Penso ad agosto, Provenzano è alle spalle. Mi ha insegnato poco o niente perché non l’ho corso».

Ironia della sorte, ad Asti Massimo Columbu sarà nella tua avversaria Canelli.

«Nizza ha una rivale? Non lo sapevo… Sarà una come le altre. Siena è Siena, Asti è Asti, Fucecchio è Fucecchio…»

Sviluppi nell’inchiesta della procura?

«Penso che andrà avanti».

Nella storia del Palio per 4 splendide vittorie, un film, ma anche per un episodio clamoroso.

«Ne facevo volentieri a meno (sorride, ndr) ma nulla viene per caso. Esperienze che fortificano. Speriamo comunque che sia la prima e l’ultima volta».

Tittia ha remore a montare di nuovo nel Nicchio? C’è sempre l’avversaria.

«Peggio di così spero che non possano fare. A luglio non mi sarei aspettato una cosa del genere, ora sono pronto anche a questo…»

Però c’è un bel pressing dell’Oca a cui piacerebbe rivincere come a luglio 2013: nove rivali, Torre e Onda in Piazza. Tittia e Guess primi al bandierino.

«Il Palio lo imposto bene per Giovanni. Dopo quanto avvenuto a luglio, guardo in casa Atzeni e faccio la scelta giusta per Tittia. Se è nell’Oca, ben venga».

Senti gli occhi addosso dell’Istrice, della Selva e dell’Onda, della Chiocciola?

«Ho gli occhi addosso di tanti».

Brio vuole fare cappotto, Trecciolino punta a quota 14, Scompiglio è assetato di vittoria, Gingillo rientra.

«Un Palio pesante, come tutti. Ci sono 5-6 nomi con le stesse carte per fare bene».

A luglio lotto in alto, ad agosto meno punte.

«Così si sente dire. Difficile ritrovare 3-4 cavalli allo stesso livello. Se devono essercene due allora sono d’accordo anche io nel metterne dieci equivalenti».

I detrattori dicono che dovevi reagire al placcaggio…

«Non ho subito niente, alla mossa mi sono comportato da persona preparata, freddo. Sempre pronto a tutto. Poi che in corsa uno ti possa afferrare alle spalle e buttare giù… una vigliaccata. I detrattori dicano pure quello che vogliono...».

C’è un detto della Sardegna, una frase che ti risuona in testa.

«C’è ma non si può dire»

Hai venduto Quasas?

«Sì, non mi ha convinto più di tanto a luglio. C’erano grosse aspettative ma non ha risposto come volevo. Per agosto ho solo Querida. Potrebbe fare il Palio, è il momento giusto. A fine anno troverò qualche soggetto nuovo, poi ho i puledri che stanno crescendo».