Gli animalisti si scatenano. Brambilla: "Il Palio va abolito e basta"

Dalla Lav all'Enpa fino all'ex ministro, un attacco durissimo alla storica manifestazione

L'infortunio (foto Lazzeroni)

L'infortunio (foto Lazzeroni)

Siena, 29 giugno 2015 - "Quando una manifestazione viene funestata da ben sette morti in quindici anni, con una tragica media di un decesso ogni due anni, non si può parlare parlare né di incidenti né di tragiche fatalità: per questo il dramma che ha avuto come involontaria protagonista la cavalla Periclea, abbattuta dopo essere rimasta gravemente ferita durante le batterie del Palio di Siena, rappresenta una morte annunciata. Di più: un evento probabile, almeno stando alla tragica casistica dell'ultimo quindicennio". Lo dice Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa (Ente nazionale protezione animali): "A questo punto ogni scusa è inutile, ogni manifestazione di cordoglio è ipocrita e insopportabile: il minimo che si possa fare è fermare il Palio". L' Enpa, si legge nella nota, ha attivato il proprio ufficio legale che promuoverà ogni opportuna iniziativa tesa ad accertare che in questa situazione siano state rispettate tutte le norme.

"Siamo sinceramente stufi di vedere a Siena il finto cordoglio e stupore come se fosse la prima volta: la morte di animali è una costante, messa in conto e dimenticata qualche ora dopo, perché ciò che conta è la rozza e primitiva isteria dietro il palio. Per conquistare ciò che è poco più di un canovaccio, si rimane in attesa della prossima vittima sacrificale di questo rito pagano e retrogrado di cui solo gli animali pagano il fio, mentre fantini milionari e contrade fanatiche considerano degno di attenzione solo il cavallo che vince", commenta il coordinatore regionale Enpa Toscana, e presidente del Consiglio nazionale dell'associazione, Marco Bravi. Quest'ultimo ricorda che "l'animale, terrorizzato da urla becere e fatto eccitare in ogni modo suda, soffre e muore in un contesto che nulla ha di diverso dal Colosseo conservandone nei riti e nella tifoseria dei flaccidi tribuni gli stessi bassi livelli di civiltà e cultura, ma se possibile ancor più vigliaccamente affida tutto il rischio solo all'animale". Lasciate "in pace" gli animali e, "se per voi rimane la ragione di vita e siete veramente uomini, combattetevelo fra voi, il palio" conclude.

"Il palio di Siena si conferma come una delle manifestazioni più pericolose in assoluto: circa 50 cavalli sono morti dal 1970 a oggi, senza contare quelli di cui non si è mai avuta notizia. Ciò a dimostrazione che a nulla possono valere le misure di sicurezza introdotte dall'Ordinanza del ministero della Salute e predisposte già dallo stesso regolamento del palio". Questo è invece l'attacco della Lav (Lega antivivisezione). "È davvero un'indecenza che ancora oggi nel nostro paese si spacci questo macello a cielo aperto come un evento culturale, addirittura trasmesso in diretta, quando invece dovrebbe essere abolito, così come tutte le altre manifestazioni di questo tipo che funestano l'Italia, da nord a sud - continua la Lav -. Siamo sconvolti e furenti per questa ennesima vittima innocente, una cavalla di soli 7 anni, resa macchina da corsa e schiava di un sistema obsoleto, retaggio di una cultura medievale che non ha più senso di esistere".

"L'ennesimo incidente mortale che poteva essere evitato fermando una manifestazione indegna e sanguinaria. Dalla sua nascita infatti, sono morti più di cinquanta cavalli". Lo scrive in una nota il Partito animalista europeo diretto dall'avvocato Alessio Cugini del foro di Roma. Nella nota si spiega che il partito "ha già inviato un atto di significazione e diffida al prefetto di Siena ed al ministro dell'Interno Angelino Alfano, affinché intervengano subito per ordinare la sospensione di tutte le successive corse".

"Non mi stancherò mai di ripetere ciò che vado dicendo da anni. Il Palio di Siena è una manifestazione pericolosissima per i cavalli. Non ci sono misure di sicurezza che tengano: va abolito e basta". È il commento di Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, che da ministro del Turismo si era opposta all'inserimento del Palio nella lista dei candidati italiani da presentare alla commissione Unesco per il riconoscimento del titolo di patrimonio dell'umanità. "Non solo non è un patrimonio dell'umanità - aggiunge la deputata animalista in una nota - ma offusca l'immagine del nostro Paese all'estero, è uno spettacolo insensato e crudele che può entusiasmare alcuni, ma fa inorridire milioni di altri, italiani e stranieri, e certamente tutti coloro che amano e rispettano gli animali. Oggi la cavalla Periclea ha pagato con la vita il tributo ad una tradizione che non ha più alcuna ragione di esistere, se non per l'interesse e l'egoismo di pochi. Veramente adesso basta".