Mps, Ubi chiude la porta e il titolo affonda

Monte dei Paschi, seduta da brividi per il titolo

Rocca Salimbeni sede del Monte dei Paschi

Rocca Salimbeni sede del Monte dei Paschi

Siena, 12 febbraio 2016 - Il mercato rimbalza ma per Monte dei Paschi di Siena non è così. Rocca Salimbeni vive, ancora e per l'ennesima volta, un seduta da brividi in Piazza Affari. Sul Monte (-5,2% a 0,45 euro) pesa senz'altro la porta in faccia da parte di Ubi Banca. Se al recente Forex di Torino un'eventualità del genere poteva essere accarezzata da Siena, le parole di ieri del Ceo dell'istituto bresciano, Victor Massiah, hanno spezzato il sogno di una fusione.

"Escludo un merger in questo momento" con Mps, "non ci sono le condizioni", le parole del banchiere. Tuttavia, "nella vita sono abituato a non escludere niente e quindi non si sa mai. In questo momento, però, abbiamo deciso di concentrarci su noi stessi", spiegando poi in generale che Ubi ha "fatto dei colloqui" con le banche interessate al consolidamento, "abbiamo verificato se c'erano possibilità, queste ad oggi non ci sono e quindi andiamo avanti con tutta serenità".

Il riferimento è ovviamente all'ipotesi di una fusione a tre con Mps e Bpm, tramontata in seguito all'accelerazione tra la Milano e il Banco Popolare che a giorni potrebbero arrivare ad un matrimonio. Dal Ceo di Mps, Fabrizio Viola, non sono arrivati commenti sul tema. Semmai il banchiere è sembrato più turbato dall'andamento del titolo in Borsa dove ormai la banca senese capitalizza poco più di 1,3 miliardi di euro, nonostante i recenti aumenti di capitale (per un totale di 8 miliardi) in due anni.

"Questo comportamento dei mercati mi disturba parecchio", ha detto Viola ad un convegno della Fabi a Milano. "È uno stato d'animo che più che depresso è arrabbiato, soprattutto dopo quattro anni d'intenso di lavoro per riportare in salute la terza banca del Paese", posizione in cui "deve stare", sottolinea.

Nel frattempo il Monte, almeno su un versante può stare tranquillo, al momento il Tesoro non ha intenzione di liberarsi della quota pari al 4,02% che detiene nell'istituto.