Morte di David Rossi, tre i consulenti della Procura

Verranno nominati la prossima settimana

Il corpo di Rossi portato via dai necrofori

Il corpo di Rossi portato via dai necrofori

Siena, 19 novembre 2015 - Saranno due (o addirittura tre) i consulenti che per conto della procura torneranno a studiare la morte di David Rossi, capo ufficio area comunicazione di Mps. E’ quanto trapela dopo la riapertura del caso voluto dalla famiglia di Rossi per conto del suo legale l’avvocato Luca Goracci. Il procuratore capo Salvatore Vitello pare abbia intenzione di nominare due differenti medici legali che arriveranno da fuori città con altrettante specializzazioni e un esperto (che potrebbe essere anche un balistico, oppure un ingegnere) nel ricostruire la caduta di corpi esanimi. I nomini non ci sono ancora. Arriveranno entro la prossima settimana e poi a ciascun consulente verranno posto i quesiti che la procura riterrà opportuni per chiarire una volta per tutte la morte di David Rossi.

E’ il 6 marzo del 2013, la banca da giorni è entrata in una maxi inchiesta (ancora oggi definita processualmente solo in minima parte) e gli accessi della Finanza su input della procura all’interno dell’istituto di credito sono praticamente giornalieri. Sono giorni di tensione per tutti i dipendenti e per la città intera. Quella maledetta sera di due anni fa David Rossi è ancora nel suo ufficio quando accade qualcosa. A dare l’allarme la moglie non vedendolo rientrare a casa alla solita ora. Il corpo del capo ufficio area comunicazione di Mps giace nel vicolo sottostante. E’ morto.

I primi a correre in quello stretto vicolo sono i pm Nicola Marini, Antonino Nastasi e Aldo Natalini. L’inchiesta viene aperta come "istigazione al suicidio". Un atto dovuto si dirà in quel momento. Gli accertamenti a 360 gradi confermano che Rossi si era tolto la vita e il 4 marzo del 2014 il gip Monica Gaggelli abbraccia la tesi della Procura. In oltre trenta pagine il giudice spiega dettagliatamente le sue convinzioni. La famiglia e il suo legale non hanno mai condiviso la tesi del suicidio. Danno mandato a tre consulenti e lo scorso 6 novembre depositano le loro risultanze chiedendo la riapertura del caso. Il procuratore Vitello aderisce.

Siamo solo agli inizi di questo ulteriore percorso giudiziario e ci vorranno ancora dei mesi per capire cosa accadrà. La procura (questa volta nella persona del sostituto Andrea Boni) infatti deve nominare i suoi consulenti, poi loro si prenderanno dei tempi che possono andare da 60 a 90 giorni e poi si approderà davanti ad un nuovo gip. Fin qui il percorso giudiziario, quello che potrà accadere dopo nessuno in questo momento lo può dire.