Che fine hanno fatto quei soldi? Ipotesi diverse per Pianigiani e Bisi

L’inchiesta sulla Mens Sana basket va avanti speditamente e si allarga / INDAGATI BISI E PIANIGIANI

Stefano Bisi e Simone Pianigiani

Stefano Bisi e Simone Pianigiani

Siena, 18 ottobre 2014 -  LA GUARDIA di finanza da ieri mattina ha iniziato a «spulciare» i file contenuti nei computer sequestrati al vice direttore del Corriere di Siena e Gran maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi e all’attuale ct della Nazionale azzurra Simone Pianigiani entrati nell’inchiesta sulla Mens Sana basket iniziata un anno e mezzo fa. Al primo viene contestato il reato di ricettazione perché accusato di aver preso soldi (5mila euro al mese) al nero e l’altro deve invece rispondere di evasione fiscale; reato che si sarebbe consumato durante il suo periodo (2006-2012) quale allenatore della Mens Sana basket. Le indagini sulla blasonata squadra al momento hanno già portato ad iscrivere nel registro degli indagati 31 soggetti che a vario titolo sono entrati in questo lunghissimo e articolato accertamento che ha toccato non solo dirigenti e atleti, ma anche persone esterne che comunque gravitavano per i motivi più vari intorno alla società di basket. Ci vorrà del tempo per sapere cosa avranno trovato gli investigatori in quei computer portati via dopo le sei perquisizioni: quattro a carico di Bisi delle quali due eseguite nelle sue altrettante case a Siena, nel suo ufficio al giornale e in quello del Grande Oriente d’Italia a Roma e due nei confronti del Pianigiani compiute nelle abitazioni di Siena e Firenze dove il coach si è trasferito da qualche mese. E mentre una decina di finanzieri stanno portando avanti questo delicato e faticoso lavoro altri loro colleghi continuano a raccogliere carte e documenti. Siamo dunque entrati nell’operazione «Time Out 2»? Pare proprio di sì.  E sempre nella giornata di ieri sono emersi altri particolari sull’ultimo (ma solo in ordine temporale) filone dell’inchiesta Mens Sana che porta la firma del pm Antonino Nastasi. Simone Pianigiani pare che nei suoi anni trascorsi come allenatore della Mens Sana basket abbia percepito somme rilevanti oltre lo stipendio. Ma quanto rilevanti? Le Fiamme Gialle stanno facendo i conti e alla fine le stesse calcoleranno anche la presunta evasione che ad oggi lo ha portato ad essere iscritto nel registro degli indagati. E su questo denaro pare siano in corso ulteriori verifiche per capire se è rimasto nel nostro Paese, oppure no. Se i militari dovessero trovare elementi che fanno loro imboccare la strada per l’estero oltre all’evasione fiscale arriverebbe anche un’altra accusa: quella del riciclaggio. Ipotesi, forse prematura, ma sulla quale, comunque, le Fiamme Gialle stanno lavorando. «Sia chiaro — ha detto il comandante provinciale della Finanza, colonnello Luca Albertario — che siamo davanti a responsabilità di natura personale che al momento non hanno nulla a che vedere con il basket nazionale. A Pianigiani, insomma, vengono contestate violazioni penali e tributarie in qualità di ex allenatore della Mens Sana basket».  PARALLELAMENTE gli uomini della Finanza stanno passando sotto la lente di ingrandimento anche la posizione di Stefano Bisi, o più corretto sarebbe scrivere quanto allo stesso sequestrato. In particolare pare che gli ulteriori accertamenti iniziati ieri abbiano come obiettivo di capire il fine ultimo dei soldi (5mila euro al mese) percepiti dal giornalista durante l’era Minucci. Le ipotesi al vaglio dei militari sono diverse e per ora rimangono solo congetture. Forse le prove arriveranno dai computer sequestrati. E anche nel caso del vice direttore del Corriere di Siena e gran Maestro il comandante provinciale della Finanza ha tenuto a precisare: «Anche per Bisi, così come per Pianigiani, non c’è alcun collegamento con gli incarichi attualmente ricoperti». di CECILIA MARZOTTI