Masterchef, la città si divide dopo il no

Il dibattito è rovente: serve una strada tra conservazione e sviluppo

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Siena, 10 maggio 2016 - Tra conservazione e sviluppo, tra immobilismo e prospettive: il dibattito si è acceso intorno alla notizia – anticipata da La Nazione – che Masterchef non girerà la puntata in esterna in Piazza del Campo, a causa della "complessa burocrazia trovata per il rilascio dei permessi".

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Una decisione che, com’era prevedibile, fa discutere e ci mette di fronte alla necessità di interrogarsi sul modello di sviluppo economico e culturale da attivare per gli anni a venire. Da una parte i ‘conservatori’ che temono la «mercificazione» della città, il suo ‘svilimento’ a piccola Disneyland di plastica, data in pasto al turismo mordi e fuggi, ma che – per sventare questo rischio – a volte vorrebbero mantenerla immobile, splendida cartolina intoccabile e sempre uguale a se stessa.

Dall’altra parte, ci si perdoni la categorizzazione, i ‘progressisti’ che, consapevoli che i tempi autarchici sono finiti, comprendono la necessità, per Siena, di andare a giocare al tavolo dei grandi, di mettersi in discussione oltre le proprie mura. In entrambi i casi, la strada non è così segnata: per questo, forse, il dibattito si sbilancia, cambia pelle e posizioni. C’è confusione, denunciano molti commenti non solo sui social network: perché Masterchef non va bene, ma su tante altre iniziative – dal Mercato nel Campo in giù – nessuno ha avuto da ridire. O perché, pur mirando a tenere salda la barra della «conservazione e valorizzazione del patrimonio», si cede poi a cadute di stile non disciplinate, dalle insegne luminose alle pubblicità fai-da-te. Una soluzione va trovata, allora, per dare regole certe a tutti, ma anche permettere un salvifico sviluppo. Proverà a farlo, ad esempio, il nuovo regolamento sulla musica dal vivo (che dovrebbe passare oggi in consiglio comunale), ma anche con la Soprintendenza andrà trovato un punto d’incontro per non impantanarsi.

Ne è dimostrazione il bando comunale per la semiconcessione della Fortezza Medicea, lanciato un anno fa e scomparso dai radar. Ad aggiudicarselo era stata, a fine agosto, la rete "Cittadella Cultura" ma il loro progetto per la tensostruttura mobile si è arenato proprio sul tavolo della Soprintendenza.

Dopo un lungo percorso di contrattazione congiunta, nonostante ritocchi, aggiustamenti, modifiche, adeguamenti e studi tecnici, ancora attende il via libera. Si è perso un anno, nel frattempo.

Gi.Mae.