Siena, 28 novembre 2014 - C'è documento e documento. E c'è pertinenza e pertinenza. Sarà per questo che - dopo aver rispedito al mittente, ovvero l'opposizione, il documento proposto per la riapertura delle indagini sul caso Rossi - la maggioranza consiliare di Siena si trova unita e compatta, questa volta sì, su un nuovo documento. Una dichiarazione di intenti, firmata congiuntamente da tutte le forze della maggioranza "dopo un approfondito dibattito" e inviata al Comune di Siena. Il tema? Il rilancio della città, ripartendo dai "bisogni" della comunità e dalla rinnovata "centralità del Comune".
“Dopo il mancato riconoscimento di Siena Capitale della Cultura 2019 e l’aggravarsi della crisi del Monte dei Paschi e dell’economia - si legge nel documento - occorre adesso segnare una svolta decisa rispetto ai bisogni dei cittadini, sul fronte di un rilancio complessivo del governo della città legato ad una programmazione puntuale dell’iniziativa culturale e dell’azione urbanistica per l’innovazione e per un’attenta rivisitazione del modello di welfare, su cui sicuramente incideranno le nuove regole del bilancio preventivo 2015 e la necessaria riorganizzazione socio-sanitaria”.
Per affrontare con decisione questa fase, dunque, è necessario secondo la maggioranza "riaffermare con forza la centralità del Comune rispetto alla programmazione del servizio pubblico". “Il potenziamento di un’offerta culturale integrata (Santa Maria e gli altri enti e istituzioni culturali insieme all’associazionismo e agli operatori locali, ai saperi della scuola e dell'università e alle attività del territorio) - proseguono i consiglieri - e la conferma a Siena di un distretto per l’innovazione dei servizi alla persona e alla salute (biotecnologie, Policlinico, rete di welfare e del credito, con il mantenimento a Siena della Direzione generale nazionale MPS) rappresentano due concrete linee progettuali e di azione per realizzare un moderno progresso della Città”.
Le forze di maggioranza, infine, auspicano un "confronto costruttivo tra tutte le complesse e differenti espressioni della nostra cittadinanza, con i toni che favoriscano il dialogo e non lo scontro".