Nuovo attacco dei lupi: «Uccise molte pecore Qualcuno ora ci aiuti»

La rabbia di un allevatore di Monteroni, Riccardo Casati

Pecore in una foto Reuters

Pecore in una foto Reuters

Siena, 19 giugno 2016 - Sgozzate. E trascinate via. Ritrovare la carcasse è stata per Riccardo Casati un’impresa, come quelle compiute da Frodo nel ‘Signore degli Anelli’. Difficile quanto risalire una montagna perché i lupi, «chiamiamoli ibridi oppure predatori, poca la differenza – spiega l’imprenditore – portano via le pecore».

Furioso, Casati. Tono di voce duro, quello di chi non ce la fa più a convivere con un tale flagello. L’assalto alle greggi che vengono decimati e la sicurezza, per residenti e turisti, che alla fine traballa. Un’emergenza.

«Sono tornati, in pieno giorno. Come accadde due anni fa, era di marzo», denuncia. Giovedì scorso, nel pomeriggio, l’ennesimo attacco nella sua proprietà a Pulcianese, nel comune di Monteroni d’Arbia. «Erano a circa 300 metri da casa, sembrava tutto tranquillo. Invece è stata una strage», racconta l’uomo. «Fino a questo momento ho recuperato dodici carcasse ma all’appello mancano almeno altri 5-6 capi. Le ferite sono tutte identiche, alla gola. E’ opera di un predatore, possibile che non si riesca a dire basta? Se a questo si aggiunge che in un campo dove ho seminato il grano antico regolarmente, la sera, scorrazzano 30-40 cinghiali... Subentra la disperazione assoluta. Io come altri allevatori ci sentiamo abbandonati anche dalle associazioni di categoria che sono, me lo lasci dire, latitanti sulle soluzioni». Eppure conservare il paesaggio incontaminato e con scorci da cartolina, grazie a coltivazioni curate e all’allevamento, rappresenta un valore aggiunto per il territorio.

I lupi hanno attaccato in questi giorni anche a Scansano, nel Grossetano. Per cui il presidente e il direttore del Consorzio tutela pecorino toscano dop chiedono che Regione e Governo stanzino più risorse e diano risposte concrete agli allevatori della Maremma e senesi, affrontando l’emergenza dei predatori.