La Bagnaia (Siena), 22 maggio 2015 - Il racconto dell'esperienza del nuovo sito del Los Angeles Times è affidata al racconto del direttore del giornale, Davan Maharaj. Che ha raccontato sul palco della Bagnaia come è stato interamente ripensato il portale delle news della testata californiana. "Volevamo fare un sito diverso dagli altri, volevamo segnalarci per l'originalità del nostro sito e tutti hanno contribuito a realizzarlo", dice Maharaj.
Che ammette: "Non tutte le idee che avevamo hanno funzionato. Ad esempio volevamo dare una forma maggiormente visiva delle nostre notizie ma questo ai nostri lettori non è piaciuto ma è piaciuto molto altro". Una tendenza dunque a migliorarsi continuamente: questo ha fatto del sito del Los Angeles Times, a tutt'oggi, uno dei più interessanti portali di news al mondo.
Maharaj ha poi portato un esempio di come il giornalismo di qualità può ancora vincere e può essere al servizio dei cittadini. E' il caso della grande inchiesta sullo sfruttamento dei bambini messicani al confine con gli Usa, dove i piccoli erano costretti a lavorare nelle coltivazioni che fornivano ai supermercati la frutta fuori stagione. Coltivazioni gestite dal narcotraffico.
"Diciotto mesi di lavoro, diciotto mesi di appostamenti e di interviste, correndo grossi rischi". Il fotografo di quel servizio ha vinto un premio importante, mentre il giornalista è arrivato per tre volte in finale al Pulitzer. E' stato un grande reportage, un reportage di qualità. "Questo per dirvi, cari ragazzi - conclude Maharaj di fronte ai giovani di Crescere tra le righe - che se puntate sul giornalismo di qualità questa può essere una professione nobile e magnifica".