A rischio 200 lavoratori di Gsk. Il reparto sviluppo in Belgio?

A lanciare l’allarme in un documento congiunto sono rsu e sindacati

Rino Rappuoli

Rino Rappuoli

Siena, 5 febbraio 2016 - «A RISCHIO il reparto sviluppo con i suoi 200 lavoratori» tuonano rsu e sindacati. Non è un fulmine a ciel sereno perché la tempesta è nell’aria da tempo, ma l’avvisaglia di tempi ancora peggiori scuote subito gli animi. Il caso è sempre quello di GlaxoSmithKline, multinazionale che ha rilevato gran parte delle attività legate ai vaccini, compresi gli impianti di Siena e Rosia, da Novartis: ieri a metà mattinata la nota diffusa dai sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) con Rsu di Gsk che ‘’ha deciso di non mantenere all’interno del proprio perimetro produttivo – si legge nel testo diffuso - il reparto di Sviluppo (Technical Development), ritenuto ‘ridondante’, favorendo viceversa il sito presente in Belgio. Come preannunciato alle sigle sindacali e ai lavoratori, GlaxoSmithKline intende cedere tutti i lavoratori del sito senese che fanno parte di questo fondamentale dipartimento ad una diversa azienda; procedura che dovrebbe concretizzarsi entro giugno-luglio 2016’’. La notizia non è nuova - ma forse lo sono i tempi –, visto che è quanto comunicato a lavoratori e sindacati dall’azienda stessa nel dicembre scorso. Ma la portata dell’allerta torna a far discutere: «’Le persone interessate dalla eventuale cessione di ramo d’azienda saranno più di 200 – sostengono i sindacati -: scienziati e tecnici di alto livello che con il loro impegno e la loro passione hanno sviluppato importanti vaccini salvavita quali Menjugate, Menveo e Bexsero, efficaci protezioni contro le diverse forme di meningite in tutto il mondo’’.

La paura, cronica, è quella che il principale sito italiano per la produzione di vaccini contro la meningite (Siena) perda la sua unicità, che sta appunto in una realtà industriale farmaceutica che racchiude tutto il processo di lavorazione dei vaccini, a cominciare dalla ricerca e dallo sviluppo. Il dubbio del momento è invece legato all’identità di quell’azienda con cui Gsk starebbe trattando la cessione del reparto: «L’azienda interessata all’acquisizione non è stata al momento resa nota, ma se la cessione non dovesse concretizzarsi l’intero dipartimento sarà considerato motivo di esubero occupazionale, con prevedibili conseguenze di carattere sociale e perdita di un prezioso know-how». Di qui la richiesta a Gsk di un «impegno concreto affinché siano fornite garanzie di continuità lavorativa e un piano industriale definito e concreto per il futuro della nuova azienda»’. Dall’altra parte continua invece il silenzio sulla trattativa in corso, confermata, con richiesta di «riserbo» a non compromettere un work in progress. «Gsk Vaccines – la risposta cui si affida la multinazionale – ribadisce che è fermamente impegnata a portare avanti una soluzione che permetta di mantenere a Siena il capitale di competenze del Technical Research & Development non consolidato nell’organizzazione di Ricerca e Sviluppo dell’azienda. Parallelamente l’azienda ricorda che il Centro Ricerche e Sviluppo di Siena e il sito produttivo di Rosia sono stati riconfermati nella nuova organizzazione mondiale della divisione Vaccini quali poli strategici nel network di Gsk e leader nella messa a punto di vaccini contro la meningite. Per quanto riguarda il Trd, confermiamo che sono attualmente in corso valutazioni con una controparte qualificata. Per il successo delle stesse è essenziale in questa fase mantenere riserbo sull’identità e sull’oggetto di quanto in discussione»’. E, per una città che negli ultimi anni ha visto più di una volta sgretolarsi la terra sotto i piedi, la conferma è già abbastanza.