Giustizia, il Tar dà ragione a Siena

Respinta l'istanza dei legali poliziani che chiedevano che il tribunale di Montepulciano continuasse a vivere

Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Siena Nicola Mini e il segretario Paolo Panzieri

Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Siena Nicola Mini e il segretario Paolo Panzieri

di Cecilia Marzotti Siena, 1 agosto 2014 - Il Tribunale amministrativo regionale ha respinto il ricorso di un gruppo di avvocati di Montepulciano che chiedevano che il palazzo di giustizia poliziano continuasse a vivere. Erano, infatti, contro il decreto del presidente facenti funzioni, dottor Delio Cammarosano, relativo «alla cessazione parziale della temporanea utilizzazione dei locali e del personale del soppresso tribunale di Montepulciano» e motivavano la richiesta con «il riconoscimento del diritto dei cittadini» del comune del Poliziano e «delle zone limitrofe ad usufruire della tutela giurisdizionale ordinale garantita dalla Costituzione e dalla normativa europea».

L’ordine degli avvocati di Siena tramite il presidente Nicola Mini aveva dato mandato al collega Fabio Pisillo di rappresentarlo davanti al Tar. I giudici amministrativi scrivono: considerato che sia pure con i limiti di sommarietà propri della tutela cautelare, le censure dedotte dai ricorrenti non appaiono suscettibili di favorevole delibazione, a partire dal rilievo della non cogenza del decreto ministeriale 8 agosto 2013, che, laddove stabilisce il termine massimo di durata dell’autorizzazione e deroga dell’utilizzo dei locali del soppresso tribunale di Montepulciano, non esclude la possibilità di una cessazione anticipata di quell’utilizzo, ove ritenuto — come nella specie — non più necessario. E’ evidente come l’impugnato provvedimento del presidente facenti funzioni del tribunale di Siena consista in nulla più che nella scelta organizzativa di non avvalersi ulteriormente dei locali di Montepulciano».

E lo stesso Tar non condivide neppure la precarietà strutturale del palazzo di giustizia di Siena pur riconoscendo diverse criticità. Alla fine l’istanza è stata, quindi, respinta. A fronte di questo il presidente dell’ordine degli avvocati di Siena ha detto: «Non è una guerra tra ordini come qualcuno ha, forse, pensato. Abbiamo appreso con soddisfazioni che le ragione esposte dall’Ordine degli avvocati di Siena sono state, se pur succintamente, accolte dal Tar a conferma della necessità dell’intervento svolto dal consiglio della nostra città».