Il Giubileo è da record, 6mila all'apertura della Porta santa

Distribuite 3400 ostie nella messa in Cattedrale

La piazza si riempie in attesa dell'apertura della porta santa (Foto Di Pietro)

La piazza si riempie in attesa dell'apertura della porta santa (Foto Di Pietro)

Siena, 13 dicembre 2015 - «SIETE una moltitudine per cui l’indulgenza si avrà stasera passando anche attraverso le porte grandi del Duomo, non solo in questa del Perdono», annuncia l’arcivescovo Antonio Buoncristiani. Sono le 17.07. Davanti a lui, illuminato da un faro di luce nel buio della piazza, una folla che lo spazio antistante prefettura e Santa Maria non riesce ad accogliere, come se fosse Palio. Fedeli raccolti in preghiera sì, ma anche ‘armati’ di telefonini per foto e video. Si parla di 4mila persone (ma il bilancio finale è di circa 6mila) presenti ieri all’apertura della porta santa per il Giubileo della Misericordia. Tante arrivate con i pullman, al campino di San Prospero, moltissime in auto. Da ogni angolo della Diocesi. «Sono venuta con la mamma da Castel del Piano – dice Irene Colombini – non volevo perdere questo momento. C’è tanto bisogno che il Signore ci aiuti, il mondo vive una fase delicata». Accanto a lei, a due passi dalla Porta del Perdono, Manuela Bruni, senese che abita a Serre di Rapolano. «Sono cattolica, desideravo assistere dal vivo a un momento così significativo», spiega mentre in piazza continuano ad arrivare i fedeli in processione, partiti poco dopo le 16 da San Domenico. Una macchina della polizia precedeva le autorità religiose, servizio d’ordine intenso ma senza dare l’idea di un evento blindato nonostante i molti uomini in divisa affiancati dai loro colleghi della Polizia municipale. Sedici i volontari del soccorso, fra Misericordia e Pubblica, alcuni dotati di defibrillatore, per scortare insieme a due ambulanze il serpentone di fedeli da San Domenico a Piazza Indipendenza, passando per via delle Terme, risalendo via di Città fino al Duomo. Molti giovani, tantissimi bambini. Famiglie di tutte le età. L’odore di incenso che invade il corso, turisti cinesi scattano foto. Irreale silenzio al passaggio della processione: le attività si fermano, i negozianti assistono sulla soglia. Poi il momento atteso, le simboliche tre spinte alla porta del Perdono dell’arcivescovo. Si spalanca, molti applaudono.