Siena, 26 luglio 2016 - In Toscana, parte l'iter di fusione tra due Comuni che è anche la premessa per un connubio enogastronomico, quello tra il Brunello e il tartufo. Il Consiglio regionale, infatti, dà il via libera al referendum per la fusione fra i Comuni di Montalcino e di San Giovanni d'Asso, entrambi nel senese. A spiegare l'atto alla stampa è stato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani. "Noi avevamo detto che progressivamente questo Consiglio avrebbe fatto un lavoro certosino per stimolare la fusione dei Comuni - ha ricordato -. È quello che sta accadendo: gia' due Comuni hanno deliberato, con loro referendum, la loro fusione. È il caso di Abetone con Cutigliano, ed è il caso di San Marcello con Piteglio".
La novità è che "vi è un terzo caso che ha avanzato un iter, condiviso dalle due amministrazioni, dai due Consigli comunali. Pertanto - ha proseguito -, oggi abbiamo potuto approvare il referendum che vedrà la consultazione delle due popolazioni". Per il presidente dell'assemblea toscana, "si riuniscono due Comuni assai prestigiosi: Montalcino, baluardo della repubblica senese anche nel momento dell'occupazione da parte di Firenze, che ha una produzione e una fama nel mondo, pensiamo al famoso Brunello". Contemporaneamente, ha chiarito, "c'è San Giovanni d'Asso che insieme a San Miniato, nella valle dell'Arno, è il comune forse più rinomato per la produzione di tartufo".
Peraltro, sarebbe proprio San Giovanni d'Asso a rinunciare al proprio nome: l'ente unico si chiamerebbe semplicemente Montalcino. E su questo Giani si è concesso una battuta: "Mettere insieme il vino buonissimo col tartufo renderà questo comune sul piano dell'agroalimentare sicuramente uno dei più conosciuti e prestigiosi". In tono più serio, ha ribadito poi che l'aggregazione sarà "un contributo a una migliore organizzazione dei servizi, a una migliore organizzazione amministrativa e se i cittadini suffragheranno una volontà che è già stata espressa dai Consigli comunali, sarà sicuramente un passo avanti nella migliore organizzazione dei municipi della Toscana". Le reazioni
Il nuovo comune avrà una popolazione di 6040 abitanti, 12 consiglieri comunali, oltre il sindaco e la Giunta sarà formata da 4 assessori. «È stato fatto un percorso di partecipazione e può risultare una fusione felice» ha dichiarato Gabriele Bianchi (M5s), mentre grande soddisfazione è stata manifestata da Stefano Scaramelli (Pd), secondo il quale «i due comuni, con le loro peculiarità, possono rappresentare un modello importante per la Toscana e l'Italia». «L'eccellenza enogastronomica è alla base dell'economia dei due comuni - ha rilevato Marco Casucci (Lega Nord) -. Si profila la concreta possibilità di far nascere un distretto rurale». «La grande capacità di ascolto e di dialogo tra le forze politiche ha permesso di legare la fusione ad un progetto - ha sottolineato Simone Bezzini (Pd) -. Un progetto unanime per la valorizzazione del territorio, delle produzioni, ma anche con la dovuta attenzione ai servizi e all'architettura istituzionale». Soddisfazione è stata espressa anche da Stefano Mugnai (Fi). «Le fusioni devono nascere dal basso, intorno ad un progetto - ha affermato -. Lasciamo che siano le singole comunità a decidere del loro futuro».
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