Fusioni, Brunello e tartufo 'a nozze': Montalcino e S. Giovanni d'Asso verso il referendum

Il Consiglio regionale, dà il via libera alla consultazione popolare

Silvio Franceschelli, sindaco di montalcino

Silvio Franceschelli, sindaco di montalcino

Siena, 26 luglio 2016 - In Toscana, parte l'iter di fusione tra due Comuni che è anche la premessa per un connubio enogastronomico, quello tra il Brunello e il tartufo. Il Consiglio regionale, infatti, dà il via libera al referendum per la fusione fra i Comuni di Montalcino e di San Giovanni d'Assoentrambi nel senese. A spiegare l'atto alla stampa è stato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani. "Noi avevamo detto che progressivamente questo Consiglio avrebbe fatto un lavoro certosino per stimolare la fusione dei Comuni - ha ricordato -. È quello che sta accadendo: gia' due Comuni hanno deliberato, con loro referendum, la loro fusione. È il caso di Abetone con Cutigliano, ed è il caso di San Marcello con Piteglio".

La novità è che "vi è un terzo caso che ha avanzato un iter, condiviso dalle due amministrazioni, dai due Consigli comunali. Pertanto - ha proseguito -, oggi abbiamo potuto approvare il referendum che vedrà la consultazione delle due popolazioni". Per il presidente dell'assemblea toscana, "si riuniscono due Comuni assai prestigiosi: Montalcino, baluardo della repubblica senese anche nel momento dell'occupazione da parte di Firenze, che ha una produzione e una fama nel mondo, pensiamo al famoso Brunello". Contemporaneamente, ha chiarito, "c'è San Giovanni d'Asso che insieme a San Miniato, nella valle dell'Arno, è il comune forse più rinomato per la produzione di tartufo". 

Peraltro, sarebbe proprio San Giovanni d'Asso a rinunciare al proprio nome: l'ente unico si chiamerebbe semplicemente Montalcino. E su questo Giani si è concesso una battuta: "Mettere insieme il vino buonissimo col tartufo renderà questo comune sul piano dell'agroalimentare sicuramente uno dei più conosciuti e prestigiosi". In tono più serio, ha ribadito poi che l'aggregazione sarà "un contributo a una migliore organizzazione dei servizi, a una migliore organizzazione amministrativa e se i cittadini suffragheranno una volontà che è già stata espressa dai Consigli comunali, sarà sicuramente un passo avanti nella migliore organizzazione dei municipi della Toscana". Le reazioni​

Il nuovo comune avrà una popolazione di 6040 abitanti, 12 consiglieri comunali, oltre il sindaco e la Giunta sarà formata da 4 assessori. «È stato fatto un percorso di partecipazione e può risultare una fusione felice» ha dichiarato Gabriele Bianchi (M5s), mentre grande soddisfazione è stata manifestata da Stefano Scaramelli (Pd), secondo il quale «i due comuni, con le loro peculiarità, possono rappresentare un modello importante per la Toscana e l'Italia». «L'eccellenza enogastronomica è alla base dell'economia dei due comuni - ha rilevato Marco Casucci (Lega Nord) -. Si profila la concreta possibilità di far nascere un distretto rurale». «La grande capacità di ascolto e di dialogo tra le forze politiche ha permesso di legare la fusione ad un progetto - ha sottolineato Simone Bezzini (Pd) -. Un progetto unanime per la valorizzazione del territorio, delle produzioni, ma anche con la dovuta attenzione ai servizi e all'architettura istituzionale». Soddisfazione è stata espressa anche da Stefano Mugnai (Fi). «Le fusioni devono nascere dal basso, intorno ad un progetto - ha affermato -. Lasciamo che siano le singole comunità a decidere del loro futuro».