Furto di cellulari. Alzato il velo sul mercato nero

Recuperati numerosi telefonini

I carabinieri hanno accertato che i telefonini rubati spesso vanno a finire in vari «mercatini» su internet

I carabinieri hanno accertato che i telefonini rubati spesso vanno a finire in vari «mercatini» su internet

Siena, 19 febbraio 2016 -   SONO 32 I TELEFONINI cellulari rubati e rintracciati dalla stazione dei carabinieri di viale Bracci in questi ultimi mesi. L’ultimo proprio ieri, ritrovato a Catania, nelle mani di un incensurato che lo aveva acquistato su un mercatino internet.

Gli uomini dell’ Arma hanno ormai maturato una notevole pratica in questo particolare settore. Con le ricerche autorizzate dalla Procura attraverso i gestori telefonici e, quando l’apparato elettronico si trova ancora nei paesi dell’Europa occidentale, col tempo, in qualche modo è possibile rintracciarli. Una buona parte dei telefonini rubati viene comunque riciclata sul territorio nazionale e questo facilita le ricerche. Diversa è la situazione quando il telefonino è finito nell’Europa dell’est, in Africa o altrove. A quel punto ci si potrà mettere una pietra sopra, perché non in tutto il mondo le cose funzionano come da noi e in Paesi dove hanno ben altri problemi rispetto ai nostri, sperare in una collaborazione delle autorità locali è quantomeno velleitario.

UNA VOLTA rintracciato l’apparecchio, sarà necessario andare a vedere chi materialmente ne ha la disponibilità, perché non basta associare in astratto un cellulare ad un’utenza telefonica per avere delle certezze sull’identità del ricettatore e, in questo senso normalmente ci si avvarrà delle quasi 4800 stazioni carabinieri disseminate sul territorio nazionale. Il possessore dell’oggetto ricercato riceverà una visita a sorpresa, gli si chiederà di mostrare il telefonino in uso e, in tempi piuttosto ridotti andrà a beccarsi una denuncia per ricettazione. Acquistare telefonini “d’occasione” o a prezzi stracciati non costituisce una prassi particolarmente astuta.

Regalarli poi, si risolve in una cattiveria (anche se in buona fede) nei confronti di chi li riceve e dovrà giustificarsi in tribunale per aver detenuto un oggetto rubato o smarrito e comunque altrui. La pena prevista per la ricettazione è piuttosto consistente, sino ai sei anni di reclusione. Ritenere di poter fare bella figura con poco, magari con una fidanzata, donandole uno smartphone, acquistato a prezzi molto competitivi da sconosciuti generosi, rappresenta una pensata che potrà avere effetti devastanti sul proseguo del rapporto sentimentale. E anche questo è successo. D’altra parte, pensare che un telefonino di ultima generazione possa essere acquistato lecitamente ad un quarto del prezzo di mercato non è ragionevole, né ipotizzabile.