Fondazione Mps dimezza il rosso, patrimonio -80 milioni in un anno

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Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps (Ansa)

Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Mps (Ansa)

Siena, 28 aprile 2016 - La Fondazione Mps dimezza il rosso e chiude il bilancio 2015 con un disavanzo di circa 15 milioni di euro.

La gestione reddituale del 2014 era stata chiusa con un disavanzo d'esercizio di 30 milioni di euro. La deputazione generale dell'ente di Palazzo Sansedoni ha approvato oggi il bilancio 2015 il cui disavanzo è "determinato soprattutto dall'andamento negativo dei mercati finanziari registrato nell'ultima parte dell'esercizio", spiega una nota della Fondazione Mps.

"L'andamento dei mercati finanziari, nel periodo successivo all'inizio delle gestioni e fino al termine del 2015, è stato particolarmente sfavorevole come evidenziato dai principali indici di borsa: dal 17 aprile 2015 l'azionario globale mondiale ha perso quasi il 7% mentre gli emergenti oltre il 25% e infine l'obbligazionario globale ha registrato un dato negativo di quasi il 3%" spiega ancora la nota sottolineando come "l'andamento dei mercati ha ovviamente condizionato gli investimenti effettuati dalla Fondazione Mps, con una minusvalenza complessiva di circa 8,1 mln di euro, di cui 3,8 mln imputabili a Quaestio e 4,3 mln alla gestione interna".

I proventi correnti si attestano a circa 2,2 milioni di euro, imputabili a dividendi percepiti e interessi maturati sulla liquidità. Nel corso del 2015, è stata definita un'asset allocation della liquidità derivante dal processo di risanamento finanziario chiusosi nel 2014, con un profilo di rischio/ rendimento assimilabile a quello di un fondo bilanciato con un'esposizione complessiva nell'obbligazionario pari a circa il 70% e nell'azionario al 30%. L'ammontare delle risorse complessivamente investito è stato pari a 360 mln di euro, di cui 240 affidati a Quaestio Capital Management e 120 mln destinati alla gestione interna. Gli investimenti sono stati effettuati in due tranche, tra aprile e giugno del 2015.

Per la Fondazione Mps la partecipazione nel capitale azionario di banca Mps nel 2015 ha avuto un impatto negativo complessivo di 65,5 milioni di euro ed è stato rilevato a diretta decurtazione del patrimonio netto senza incidere sul conto economico. È quanto emerge dalla relazione al bilancio consuntivo approvato oggi dalla deputazione generale dell'ente di Palazzo Sansedoni. L'impatto negativo va considerato anche alla luce delle minusvalenze derivanti dalla vendita effettuata nel maggio 2015, prima dell'ultimo aumento di capitale (circa 8,2 milioni di euro) di banca Mps.

Il patrimonio netto contabile della Fondazione Mps si riduce di 80 milioni di euro in un anno passando dai 532 mln nel 2014 a 452 mln nel 2015. La riduzione è dovuta, "soprattutto", agli impatti "derivanti dalle minusvalenze di vendita e dalla rettifica di valore inerenti la partecipazione in Banca Mps".

Dal bilancio emerge poi che i costi operativi dell'ente sono stati ridotti per circa il 57%, da 10,9 del 2014 a 4,7 milioni di euro del 2015. Nel dettaglio la riduzione dei costi ha interessato il personale con un taglio del 22% degli oneri "a seguito della piena applicazione dell'accordo transattivo tra la Fondazione Mps e i suoi dipendenti e a una riduzione del personale dirigente", spiega una nota.

Consulenze e compensi a terzi hanno registrato un decremento del 65%; accantonamenti e ammortamenti sono stati ridotti di oltre il 75% e sono stati azzerati gli interessi passivi a seguito dell'assenza di debito finanziario estinto nel 2014.

Lo scorso anno, infine, sono stati erogati 17,3 milioni di euro di cui 13,4 imputabili ai contributi pregressi inerenti i progetti di terzi e 1,2 i fondi per il volontariato.