Mps, Passera presenta un nuovo piano

L’ex ministro propone la vendita di 31 miliardi di deteriorati

Corrado Passera

Corrado Passera

Siena, 16 ottobre 2016 - Torna d’attualità un piano Passera per il Monte dei Paschi. Dopo il tentativo andato a vuoto questa estate, il banchiere ed ex ministro ha presentato un nuovo piano al cda della Rocca e questa volta c’è la seria intenzione di approfondire le proposte dell’ex ad di Banca Intesa. Che, a quanto trapelato ieri, prevederebbero lo smaltimento dei crediti deteriorati fino a 31 miliardi di euro e una ricapitalizzazione in linea con quanto già proposto a luglio, cioè inferiore ai tre miliardi di euro.

Il cda, come ha spiegato con una nota la banca, ha dato «specifico mandato all’amministratore delegato Marco Morelli di ha avviare ulteriori approfondimenti». Non è detto che Passera venga convocato a Siena, ma è probabile che la banca faccia sapere qualcosa sulle sue proposte già nel corso del prossimo cda, fissato per martedì. La sensazione è che il piano di Passera possa andare a integrare il piano industriale al quale sta lavorando in queste ore Morelli. 

Sempre ieri, poi, è uscito allo scoperto il presidente della Fondazione Marcello Clarich. Parlando a margine di un convegno alla Cattolica di Milano, il professor ha in qualche modo archiviato la figura di Saccomanni per la presidenza della banca. «Penso – ha detto – che sia una ipotesi non percorribile. Lo statuto della Banca – ha spiegato – pone un limite di età di 70 anni e Saccomanni, che è senz’altro una figura di alto livello, non ha questo requisito e non è ragionevole, in questo frangente, ipotizzare una modifica statutaria. Non c’è una rosa, c’è un cacciatore di teste, ma non è un compito troppo facile». Parlando dei problemi della banca, poi, Clarich ha ‘aperto’ al possibili taglio del personale: «Non solo Mps, ma l’intero sistema bancario italiano ha problemi di redditività – ha detto – che si risolvono con la riduzione degli oneri e dei costi, e quello del personale può essere uno dei settori su cui si va a incidere». Sul piano di salvataggio Clarichi ha confessato: «Cerco di essere ottimista, penso che riesca. E’ una operazione complessa – ha aggiunto – ma il marchio Mps è molto importante, ha una presenza radicata, con una clientela consolidata che anche nei momenti di difficoltà ha mantenuto il rapporto con la banca, e quindi ci sono elementi positivi che devono far ben sperare».