Ebola, falso allarme: le analisi sono negative

L'antropologo senese è ricoverato a Careggi. L'uomo era tornato dalla Liberia il 7 novembre scorso. Il ministro Lorenzin "bacchetta" Medici senza frontiere: "Non ci hanno avvisato del suo rientro"

Nella foto esclusiva della Nazione, gli operatori in tenuta "antiebola"

Nella foto esclusiva della Nazione, gli operatori in tenuta "antiebola"

Firenze, 14 novembre 2014 - Le analisi effettuate all'istituto Spallanzani di Roma hanno dato esito negativo: non è ebola. Il caso riguarda un antropologo senese ricoverato a Careggi e rientrato dalla Liberia una decina di giorni fa. In ogni caso entro 24-36 ore sarà ripetuta l'analisi del sangue per avere certezza.  

L'antropologo senese lavora per un'organizzazione non governativa. In seguito all'insorgenza di febbre aveva chiamato il suo medico, poi sono scattate le procedure anti Ebola. L'uomo è in buone condizioni.

"Ringrazio tutti gli operatori che in queste ore hanno lavorato al meglio per gestire questa emergenza - dice l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni - La macchina ha funzionato alla perfezione, ciascuno ha fatto la sua parte, secondo il protocollo del Ministero e le linee guida a suo tempo stilate da questo assessorato. Voglio ricordare che già da un mese è stato costituito un Nucleo operativo per Ebola, composto da tecnici dell'assessorato, infettivologi, direttori sanitari, medici di famiglia, rianimatori, esperti di sanità pubblica".

Intanto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, oggi a Bologna per un incontro con i medici emiliani, "bacchetta" Medici senza frontiere: "Lo dico sinceramente, e senza spirito di provocazione - assicura il ministro - invito le ong a rispettare i protocolli presi col ministero della Salute. Medici senza Frontiere non ci aveva avvisato del rientro di questo antropologo, che è stato due giorni a Bruxelles e poi è venuto in Italia con un volo comunitario. Per fortuna non è successo nulla, ma non ce lo possiamo permettere".

Lorenzin insiste. "Abbiamo la necessità che i protocolli siano rispettati", dobbiamo "avere tutte le informazioni per gestire nella massima sicurezza il rientro degli operatori in Italia e predisporre tutte le misure di controllo e monitoraggio". Anche perché, segnala il ministro, "sempre più operatori andranno in Africa a prestare il loro soccorso". La stessa Lorenzin è "intervenuta con le Regioni perché diano le autorizzazioni per mettere in aspettativa i medici che vogliono andare. Però bisogna assolutamente rispettare i protocolli di sicurezza", ribadisce il ministro.