Siena, 24 luglio 2011 - CARLO FRANZOSO, matematico e pittore. Le sue opere saranno esposte al Louvre. Ci sono artisti che nel quotidiano esercitano professioni lontane dalla loro arte. Basti pensare a Enzo Jannacci, medico nella vita di tutti i giorni che, tolto il camice bianco, è artista ironico e mai banale. Due mondi lontani. Come quello del matematico e del pittore. O forse solo apparentemente lontani, come sostiene Carlo Franzoso, 45 anni, originario di Manduria nel Salento, che da dieci anni ormai vive parte della sua vita a Palazzetto, vicino Chiusdino. Matematico, ricercatore e professore alle scuole superiori. Ma anche pittore. La cui attività, balzata agli occhi di critici illustri, lo porterà ad esporre le sue opere nientemeno che al Louvre, Cannes ed alla VI° Biennale di Ferrara, dopo aver già partecipato alla V° e dove alcune sue opere sono tuttora esposte come preludio alla prossima manifestazione.

 

«Nasco matematico – dice Franzoso – ma già da piccolo mi piaceva dipingere». Così, appena ragazzino, vince un concorso del Mec, Mercato Europeo Comune, con un disegno che verrà stampato su un francobollo. La tecnica a olio è quella che prevalentemente usa per le sue opere, dove sottolinea e rafforza il legame con la matematica.
«Cerco di elaborare congetture non ancora dimostrate – continua – e questo richiede un po’ di fantasia, come per fare un quadro». In alcuni momenti, per lui, arte e matematica spesso sono simbiotiche e producono opere scevre da qualsiasi etichetta o inquadramento in una corrente artistica. Un concetto di pittura che esprime chiaramente nel “concetto bi-tridimensional” con il piano cartesiano al centro della tela o come ne “La follia dei numeri primi”, dove ritrae la compagna incinta, distesa sotto una formula matematica. Una concezione della pittura che però non gli ha impedito di affrontare con successo i più svariati stili, come nei dipinti inseriti nel calendario “Mani in pasta” e nelle illustrazioni del libro “La mia terra”, di Fiorenza Mannucci. Una duttilità non forzata, a cui l’artista era ben abituato in un certo momento della vita. «Mi sono pagato l’università – continua – dipingendo e affrescando su commissione». Ora, appuntamenti importanti per l’artista, i cui quadri saranno esposti alla galleria “Domus turca” di Ferrara, nel mese di agosto e dal 21 al 23 ottobre 2011 al palazzo del Louvre a Parigi.