Le telecamere di Voyager esplorano i bottini

Domani riprese anche sulla Torre del Mangia

 Un’immagine del 2007 dei bottini (Foto Di Pietro)

Un’immagine del 2007 dei bottini (Foto Di Pietro)

Siena, 24 ottobre 2016 - Alla scoperta della Siena segreta. E meravigliosa. La troupe salirà in cima alla Torre del Mangia, fino al campanone, per riprendere il centro storico. E poi scenderà nel ventre della città attraverso i bottini. Le riprese di «Voyager», la trasmissione di Rai 2 che accende i riflettori sugli angoli più meravigliosi (e misteriosi) d’Italia, svelandone gli aspetti sovente meno conosciuti, ha scelto dunque Siena. Il Comune, che ha autorizzato le riprese della Rai, si sta preparando a fornire il supporto tecnico e logistico agli operatori che filmeranno domani.

Un’occasione importante per far conoscere monumenti e luoghi di interesse storico-artistico, evidenzia la giunta nel via libera all’operazione, che potrebbe avere ricadute positive anche sui flussi turistici. Sarà pagato, come sempre in questi casi, "un canone pari a 500 euro al giorno", recita la delibera del 19 ottobre scorso.

Una bella vetrina per Siena che si è infatti messa a disposizione della troupe. Oltre alle riprese dal vertice della Torre del Mangia, le telecamere punteranno sui bottini, gli acquedotti medievali usati per alimentare le fonti monumentali e per uso irriguo. Assai probabile che visitino quello di Fonte Gaia ma non è da escludere un blitz al più antico che si trova in Fontanella.

L’associazione La Diana, che dal 1998 si occupa della valorizzazione delle acque del sottosuolo e di percorsi ricognitivi utili alla programmazione di interventi per la manutenzione dei bottini, ha intanto donato al Comune una mappatura super-tecnologica. E’ stata realizzata con laser scanner tridimensionale, grazie al contributo economico di Banca Cras.

"Riguarda il tratto dell’antico acquedotto medievale compreso fra l’ingresso di Fonte Giusta-Fonte Gaia e consentirà di salvaguardare al meglio quel bene storico così prezioso per la città e la comunità che sono appunto i bottini", spiega il presidente de La Diana, Paolo Leoncini.

 "La mappatura – gli fa eco l’amministrazione – rappresenta uno strumento fondamentale per l’attività tecnica della città in quanto consente di individuare il tracciato dell’antica rete idrica e di poter valutare lo scostamento del percorso rispetto a quanto riportato nelle mappe antiche ed anche nella cartografia più recente".