Venduta all’asta per 1,6 milioni. Il giallo della Tavoletta del '400 scomparsa / VIDEO

Da Siena, alla Germania, a Londra: sulle tracce di un tesoro scippato

La direttrice dell'Archivio di Stato con una  Biccherna (Foto Lazzeroni)

La direttrice dell'Archivio di Stato con una Biccherna (Foto Lazzeroni)

Siena, 14 gennaio 2017 - UN GIALLO internazionale. Con pochi elementi certi. Una preziosa Tavoletta della Gabella, originale e risalente al 1441. Una casa d’aste famosissima che la vende, Sotheby’s. L’Italia che ora la reclama perché, a suo dire, bene di natura pubblica. Una grave perdita per il patrimonio culturale del Paese. E Siena che spera, dal canto suo, di ospitare presto nel museo delle Biccherne allestito all’Archivio di Stato anche quella copertina chiamata a proteggere i registri dell’ufficio di Gabella, sezione specializzata nella riscossione delle imposte indirette del Comune. E seconda magistratura senese per importanza dopo, appunto, la Biccherna che era invece quella finanziaria. «In essi venivano annotati tra l’altro anche contratti, matrimoni, non solo le tasse sulle merci», sottolinea Maria Raffaella de Gramatica, direttrice dell’Archivio di Stato senese.

LA TAVOLA di Gabella venduta a Londra misura 45 centimetri per 30,5. E’ dipinta su legno a tempera con oro. Vi è rappresentata La Flagellazione. L’autore, recita il catalogo di Sotheby’s, è il Maestro dell’Osservanza. «A work of considerably rarity», così viene definita nel catalogo. Un’opera molto rara. Valore stimato – si legge sempre nel sito della grande Casa d’aste – dalle 400.000 alle 600.000 sterline. Ossia fra 470mila e 705mila euro. E’ stata venduta il 7 dicembre scorso per 1.388.650 sterline (1.632.055 euro). Cifra da capogiro per questa preziosa copertina che, insieme alle più famose Biccherne custodite nell’Archivio di Stato di Palazzo Piccolomini, in via Banchi di sotto, rappresenta un documento importante per lo studio della storia della nostra città e della gestione della cosa pubblica. «Apprezzate in tutto il mondo, numerose le richieste per le esposizioni», spiega la direttrice muovendosi nelle cinque sale che ospitano il Museo dove sono raccolti ben 105 esemplari che spaziano dal 1258 agli inizi del XVIII secolo. E che ne illustra l’evoluzione da copertine dipinte a veri e propri quadri affidati sovente ai massimi artisti senesi, da Ambrogio Lorenzetti a Giovanni di Paolo, a Sano di Pietro, solo per citarne alcuni.

QUANDO si è saputo della vendita all’asta de La Flagellazione si è tentato di impedirla. Inutilmente. Così ora la direzione generale Archivi del Ministero dei Beni Culturali si sta muovendo, attraverso l’Avvocatura di Stato, per far tornare in Italia la Tavoletta di Gabella. O quantomeno ottenere un eventuale risarcimento del danno. «Abbiamo rinvenuto la prova che essa proviene da un archivio pubblico perché la nomina dei quattro ufficiali citati nella Tavoletta è contenuta in questo Registro del Consiglio generale del Comune di Siena del 1440», svela la direttrice de Gramatica mostrando la pagina.

Il braccio di ferro dunque è solo agli inizi.