«Suo figlio è nei guai, servono soldi». Raffica di tentate truffe agli anziani

I carabinieri indagano sulla banda che ha colpito a Scacciapensieri

Nonostante l’’arrivo tempestivo dei carabinieri, i malfattori sono riusciti a fuggire

Nonostante l’’arrivo tempestivo dei carabinieri, i malfattori sono riusciti a fuggire

Siena, 11 ottobre 2017 - Tre tentativi di truffa in quindici minuti. E’ successo ieri a Siena, fra via Orlandi e via Cesare Brandi, dove un gruppo di truffatori è entrato in azione tentando di colpire tre diverse anziane. Lo schema utilizzato è quello classico della telefonata che annuncia che un figlio della vittima di turno avrebbe causato un grave incidente stradale, con forti responsabilità penali e civili per il risarcimento del danno. Il centralinista della banda, spacciandosi per avvocato, dice che per risolvere in maniera tempestiva ed evitare che la situazione peggiori, creando danni patrimoniali ancora maggiori, è necessario pagare subito per chiudere i possibili contenziosi.

PER LA BUONA RIUSCITA del raggiro, il figlio della signora di turno doveva risultare infortunato e non poter provvedere in proprio. Pertanto viene annunciato che un collaboratore dell’avvocato passerà a riscuotere, qualora la donna fornisca il denaro per aiutare il figlio. La truffa si gioca sulla rapidità del procedere delle tappe dell’inganno. Infatti, dopo aver consigliato alla donna di chiamare il 112 per informarsi presso i Carabinieri sui dettagli dell’incidente, l’anonimo non chiude il telefono e resta in linea. Dopo aver digitato il 112, la vittima si illude di parlare coi Carabinieri, ma in realtà continua a interloquire col truffatore che le conferma la propria versione dei fatti. I Carabinieri di Siena e gli organi di stampa hanno nei mesi scorsi ampiamente pubblicizzato l’esistenza di queste truffe e di altre consimili, mettendo in guardia i cittadini. E i primi frutti si sono visti ieri. In un caso l’anziana non aveva figli e dunque la storia del figlio infortunato le è subito apparsa come un imbroglio. Negli altri due casi le donne hanno subito sentito puzza di bruciato e hanno chiamato i Carabinieri al 112. L’immediato accorrere delle gazzelle dell’Arma e dei militari in borghese del Nucleo Investigativo non ha potuto produrre frutti. Il blitz dei truffatori si è esaurito in pochi minuti dal momento che si sono eclissati senza lasciare tracce. Le ricerche sono appena cominciate e le indagini sono state intraprese con l’audizione delle vittime e di altre persone informate sui fatti. Tutte le centrali operative della Toscana sono state messe in allarme. I Carabinieri consigliano di intrattenere il truffatore, di accettare l’appuntamento e allungare i tempi, in maniera da consentire l’intervento degli investigatori e la cattura in flagranza di reato dei truffatori.