Caso Tornasol: "Articolo 50, dubbi di legittimità"

L'ex priore della Tartuca Giordano Barbarulli: "Prima di togliere il diritto di partecipazione, il Palio può essere rimandato al giorno dopo"

Giordano Barbarulli

Giordano Barbarulli

Siena, 9 luglio 2017 - La Tartuca non è intervenuta con un documento dopo l'assemblea straordinaria sulla vicenda dell'esclusione del cavallo Tornasol dalla Carriera di Provenzano in base all'articolo 50 del Regolamento del Palio. L'ha fatto invece, con una lunga lettera inviata alla nostra redazione, l'ex priore di Castelvecchio, voce autorevole della Contrada, Giordano Bruno Barbarulli. Che a conclusione della sua argomentazione invita "ad evitare possibili future arbitrarie applicazioni dell'articolo in questione". .

"A mio avviso, sebbene opportuna perché risolutiva di una situazione pericolosa non ulteriormente procrastinabile, - scrive Barbarulli -  l‘applicazione dell’art. 50 nell’imminenza della corsa del 2 luglio scorso ha qualche dubbio di legittimità ed è stata certamente inusuale.

 

Il Regolamento per il Palio è diviso in VII Capitoli, il cui ordine scandisce cronologicamente i tempi della Festa. Il IV Capitolo - che comprende gli articoli dal 34 al 51 (quindi anche l’Art. 50) - è intitolato “Della presentazione, scelta ed assegnazione a sorte dei cavalli”. Il V Capitolo - che comprende gli articoli dal 52 al 71 - è intitolato “Delle corse di prova e dei fantini” e stabilisce anche le norme per un eventuale esonero dalle prove stesse. Il VI Capitolo - che comprende gli articoli dal 72 al 92 - è intitolato “Del corteo storico e della corsa del Palio”.

L’Art. 87 del VI Capitolo indica, “salvo ogni particolare disposizione riferentesi alla corsa del Palio”, quali sono “le norme che disciplinano l’effettuazione delle prove applicabili (anche) a tutto quanto concerne lo svolgimento della corsa stessa”. Più precisamente sono quelle contenute nell’art. 41 penultimo e ultimo comma, nell’art. 54 ultimo comma, nell’art. 59, e negli artt. dal 63 al 70. Non è dunque citato l’Art. 50, che non è neppure una “particolare disposizione riferentesi alla corsa del Palio”. D’altra parte le modalità stesse della procedura di esclusione di un cavallo dalla corsa prevista da detto articolo (Collegio Veterinario e parere a maggioranza) non sembrano indicare una procedura d’urgenza, ma tracciano piuttosto un iter complesso (nomine dei Veterinari) non scevro da possibili dilatazioni dei tempi e quindi appare predisposto per le prove.

Quanto sopra richiamato solleva ragionevoli dubbi sull’applicazione tout-court del 5° comma dell’Art. 50 al momento della corsa. A ciò si aggiunga che alla consueta motivazione di “lesione gravissima o di malattia gravissima sopravvenuta” (normalmente durante le prove) è stata estensivamente affiancata l’innovativa “alterazione della condizione psico-fisica” del cavallo.

 

Partendo dunque dal presupposto che prima di togliere ad una Contrada il diritto di partecipazione, il Palio può essere rimandato dall’Autorità Comunale al giorno dopo (come più volte è accaduto) appare conveniente stabilire in quali casi eccezionali e con quali motivazioni (forse su parere dei veterinari espresso all’unanimità e non a semplice maggioranza) l’Art. 50 possa essere applicato anche nell’imminenza della corsa con la conseguente esclusione di una Contrada. Tutto ciò per evitare possibili future arbitrarie applicazioni dell’articolo in questione"

La.Valde.