Tittia: «Mai pensato di fare querela. Quel gesto già punito dal Comune»

Il fantino è parte offesa nel processo per violenza privata a Veleno II

Tittia

Tittia

Siena, 19 novembre 2016 - «CHI DOVEVA punirlo l’ha fatto. Per noi fantini la cosa importante è che ci sono le pene date dall’amministrazione». Ecco il Tittia-pensiero sulla vicenda giudiziaria che vede protagonista il suo collega Massimo Columbu, in arte Veleno II. Violenza privata l’accusa di cui deve rispondere il 23 novembre prossimo davanti al giudice monocratico per quel placcaggio a Tittia del 2 luglio 2015 che è ormai nella storia del Palio. Anche per la risonanza avuta e per le polemiche che ha suscitato.

Tittia, insomma, l’unica giustizia sotto cui ricadono le gesta dei fantini è quella erogata da Palazzo Pubblico.

«Ripeto, la cosa importante per la nostra categoria è che ci sono le sanzioni del Comune. Sanno fare bene il loro lavoro, basta quello. Chi doveva ha punito il gesto di Veleno».

Mai pensato di fare querela?

«Ma per carità! Non esiste. So che la procura è andata avanti spontaneamente dopo la cosa, rispetto il suo lavoro».

LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA NEL GIORNALE IN EDICOLA