Terrensano, tre anni di disagi e rabbia / FOTO

I residenti protestano: «Chiediamo che gli operai si mettano a lavoro. E che la strada venga riaperta. Ci sentiamo come topi in trappola».

Torta con 3 candeline: tanti sono gli anni di chiusura della strada

Torta con 3 candeline: tanti sono gli anni di chiusura della strada

Siena, 16 gennaio 2017 - «CHIEDIAMO, con forza, che gli operai si mettano a lavoro. E che la strada venga riaperta. Ci sentiamo come topi in trappola». Va dritta al cuore del problema, Ada Fioravanti. E poi tira fuori una torta dove sistema tre candeline celesti. «Sono per festeggiare, è ovvio con amarezza, gli anni di chiusura di Terrensano Belcaro», dice mentre si uniscono alla protesta altri residenti, ritrovandosi davanti al cartello che vieta l’accesso. Stanchi di combattere per tornare (semplicemente) alla normalità, non intendono tuttavia far cadere nell’oblio la condizione di profondo disagio in cui vivono da quel 7 febbraio 2014 quando venne giù un costone invadendo la carreggiata, a 500 metri di distanza da Pian delle Fornaci, appena lasciata la Statale 73 Ponente. «Il nostro comportamento è sempre stato civile e dignitoso. Paghiamo le tasse, persino l’illuminazione pubblica anche se qui non c’è – aggiunge Luigia Sassi –, abbiamo il diritto di avere i servizi. Questa strada per noi è indispensabile. Ottima, oltretutto, per far defluire il traffico quando si verificano problemi di viabilità in Massetana o in Tangenziale».

NON SI ACCONTENTANO di sapere che i lavori sono stati assegnati dal Comune, grazie all’arrivo di finanziamenti regionali dei quali nel maggio scorso dette notizia Palazzo Pubblico. «Occorre procedere spediti ed occuparsi anche del cedimento avvenuto più di recente. La carreggiata è sprofondata in maniera importante. Se non si accelera con il reperimento di fondi per risolvere anche questo problema andrà a finire che Terrensano Belcaro resterà chiusa ancora molto a lungo», avverte Andrea Bellini. Che più volte, racconta, si è in passato attivato direttamente presso la Regione visto che non emergevano novità. «Ho fatto presente agli amministratori – aggiunge – che non c’è solo il disagio per gli utenti e l’eventuale pericolo rappresentato dagli alberi lungo l’unica via di accesso rimasta, sporgenti e da cui sovente cadono rami. Qualora anche questa strada, per qualche ragione, rimanesse bloccata saremmo isolati per i soccorsi. In tal caso le responsabilità diventerebbero di altro genere. Penali».