Quella riforma brucia ancora: Fornero contestata all’Università

Gli studenti protestano contro l’ex ministro del governo Monti

L’ex ministro Elsa Fornero e, a destra sullo sfondo, alcuni dei contestatori

L’ex ministro Elsa Fornero e, a destra sullo sfondo, alcuni dei contestatori

Siena, 13 ottobre 2017 - Davanti al presidio Mattioli campeggia lo striscione ‘addio pensioni, benvenuta disoccupazione’; dentro l’aula i volantini con il messaggio ‘Tue le lacrime, mio il sangue. Elsa Fornero nuoce gravemente al lavoro’.

Tutto lascia pensare ad un ospite non apprezzato all’Università dove la Fornero, ex ministro del lavoro nel governo Monti, è stata contestata da un gruppetto di studenti per la riforma delle pensioni che firmò nel 2011.

«Puoi dirmi di aver sbagliato, ma non capisco l’impedire a qualcuno di parlare», l’incipit dell’ex ministro protagonista del dibattito, promosso da scienze politiche su ‘L’alfabetizzazione finanziaria come strumento di progresso individuale e sociale’.

«Dopo l’esperienza governativa sono tornata ad insegnare all’Università (di Torino) – ha poi spiegato – e posso dire di avere il privilegio di poter lavorare in ambiente accademico fino ad età avanzata».

Il messaggio originario del dibattito era che la consocenza minima di economia e finanza aiuta l’individuo nella sua vita sociale, lo aiuta a gestire il rischio economico e dunque a vivere più a lungo e meglio; va detto però che a breve, nel corso dell’incontro, ne nascerà una lezione ‘giustificativa’ sulle riforme governative.

«L’altro giorno ero a Vienna – racconta la professoressa Fornero – per un convegno: ci hanno dato una borsina con il materiale su cui era scritto che ‘l’educazione è il potere... per cambiare il mondo’. Di questo voglio parlare: di educazione, la conoscenza su cui dobbiamo investire. E il secondo messaggio è per l’Europa: senza l’Europa per noi le prospettive sono peggiori, restringerci in un ambito angusto non è bene».

Si entra quindi nel tema del dibattito, con la professoressa che intende arrivare a spiegare che la cittadinanza attiva richiede un minimo di conoscenze economico-finanziarie. E si parte con il grafico di Franco Modigliani sul ‘ciclo di vita economico’ del cittadino che mostra come il reddito di un individuo inizia quando esce di casa e inizia a lavorare e la retribuzione cresce di pari passo con la carriera e si interrompe quando arriva la pensione e di lì iniziano invece a crescere i consumi. L’ex ministro illustra i rischi: da quelli lavorativi (disoccupazione) a quelli legati al nucleo familiare (separazione, divorzio, figli), per arrivare al rischio nella gestione del risparmio e all’indebitamento.

«Poi ci sono i rischi del pensionamento – dice la Fornero –: andare in pensione in età prematura è uno svantaggio. Aver mandato donne in pensione a 35 anni è stata un’aberrazione». Quindi la ‘riforma che è «un attivatore di cambiamenti nei comportamenti individuali - spiega la professoressa –. Una riforma non è fatta contro qualcuno, ma per qualcosa. Se non si capisce questo, allora bisogna investire in educazione, conoscenza. In una riforma pensionistica la troppa generosità del sistema non è sostenibile. Di contro il sistema è sostenibile quando hai dentro tanti che vi contribuiscono. La riforma toglie lavoro? Non è vero».