"Professoressa, allora lei è assunta". Tre giorni dopo resta senza lavoro

L’odissea di Caterina Chianca. Ora l’ultima spiaggia è il giudice

 Caterina Chianca

Caterina Chianca

Siena, 25 settembre 2016 - «DA VINCITRICE di concorso, come docente di spagnolo, assunta in ruolo a tempo indeterminato nell’ambito di Livorno, nel giro di qualche giorno mi sono trovata senza posto. E sono stata fortunata ad ottenere una supplenza annuale: l’alternativa era rimanere a casa. Questa la mia storia. Identica a quella di altre colleghe. Voglio raccontarla perché si capisca cosa accade davvero nella scuola», sentenzia Caterina Chianca. Negli ultimi tre anni ha insegnato alla «Jacopo della Quercia» a Siena. Città dove vive e si è formata una famiglia. «Cambiare non è mai facile, perché agli alunni ci si affeziona. Così come all’istituto dove si lavora. Però ho fatto tanti sacrifici per studiare e vincere il concorso, senza mai usufruire di un giorno di permesso. Quando il 15 settembre ho scoperto, a seguito della pubblicazione del decreto del Miur, che mi era stato assegnato l’ambito territoriale 12, ossia la provincia di Livorno, è stato impossibile rifiutare», racconta la docente.

Qui è iniziata l’odissea.

«Ripeto, ti cambia la vita. Specie se hai una famiglia. Ma dopo anni come precaria ed un concorso vinto era obbligatorio accettare. Il fatto è che le pratiche dovevano essere sbrigate in grande fretta. Il giorno dopo ho dunque lasciato la ‘Jacopo’ e il 17 settembre mi sono recata a Livorno per prendere servizio».

Ossia per firmare il contratto.

«Se non mi fossi presentata equivaleva a rinunciare al ruolo e sarei stata tolta dalla graduatoria. Così il 17 sono andata a firmare la presa di servizio (mostra il documento, ndr) a tempo indeterminato. Sono tornata anche il 19 per essere a disposizione per eventuali necessità. Inutilmente visto che quella era solo un ‘polo’ in attesa dell’assegnazione alla Media, in via definitiva».

Farraginoso, però il sogno si realizzava.

«Qui viene il bello. Perché il 20 scopro dal sito dell’Ufficio scolastico regionale, senza ricevere alcuna comunicazione, che con la revisione dell’assegnazione degli ambiti ero stato esclusa dall’assegnazione. Niente ruolo, insomma. Come se non avessi già firmato il contratto!»

Da assunta a senza lavoro, ho capito bene?

«Esatto. Nessuno dice che devi essere inserito in ruolo in via definitiva per forza e subito. Ma se mi chiami e mi fai correre a Livorno per prendere servizio e poi ti ritrovi senza posto è logico che uno si arrabbia. Per di più senza che nessuno ti abbia fatto una comunicazione ufficiale diretta. Ho scritto tutto in una lettera inviata all’Usp Livorno, all’Usr Toscana, al Miur e persino alla presidenza del Consiglio. Ora lo racconto a voi perché è bene che la gente sappia come funziona la scuola».

Si rivolgerà ad un giudice, in assenza di novità?

«Se la situazione non si risolverà, l’ultima spiaggia sarà tutelarmi davanti al giudice del lavoro. Meno male che intanto ho trovato una supplenza, come docente di sostegno però, a Staggia. Quanto accaduto è veramente incredibile».