Palio, Benedetta racconta il mossiere Fabio Magni

La moglie del mossiere preferisce vivere la Festa davanti all'Entrone

Benedetta Sommariva

Benedetta Sommariva

Siena, 16 agosto 2017 – Un vulcano. Non pensate di trovarla  alle trifore del Comune o a una delle finestre istituzionali che si affacciano sulla Piazza. Lei se ne sta in un angolo, all’Entrone. Scatta foto, fa video. Le manda alle amiche più strette. E quando i cavalli escono, com’è successo ieri sera per la prova generale, continua a riprenderli senza nessun timore. In prima fila. 

Il vulcano in questione è  Benedetta Sommariva, la moglie del mossiere Fabio Magni. «Cosa dice mio marito all’ultimo momento, prima che salga sul verrocchio? Guarda  che io e Fabio abbiamo un  rapporto meraviglioso. Ci parliamo chiaro. Se lui ha qualsiasi nervosismo, che ogni volta è diverso, dieci  minuti prima del Palio mi guarda, dà un bacio e dice ciao. Ha bisogno dei suoi tempi. La concentrazione  la trova in solitudine. Mi saluta e basta.  E anche in albergo se ha voglia di parlare del Palio affronta l’argomento, altrimenti preferisce  chiacchierare dei nostri cavalli, delle altre cose», racconta la signora Magni. «Guarda, ci tengo a dirlo che gli  infonde serenità Enzo (Giorgi, il vice mossiere, ndr). Vuole stare con lui. E’ molto bravo».

Come riesce a concentrarsi Fabio Magni? «Ha fatto le Olimpiadi, è abituato. Gli viene naturale trovarla quando sale sul verrocchio. Per lui non c’è nessuno intorno. Riesce ad intuire le intenzioni dei fantini,  a guardare la  rincorsa. Non è un veggente ma un uomo di cavalli e a volte comprende, ripeto, in anticipo le sensazioni. Sul verrocchio si sente a proprio agio. E vuole fare bene per tutti, dando pari opportunità».

Non si accorge neppure degli insulti che, inevitabilmente, arrivano? «Non se la prende. In fondo hanno ragione, dice, è la loro festa».

La moglie  quando sente quella raffica di invettive cosa prova? «Sono nata da una grande amazzone che qualche volta quando  tornava dalle   Cascine, a Pisa a San Rossore, dalle corse al galoppo raccontava tanti episodi. E diceva che siccome ci sono i premi in denaro,  il giocatore che aveva puntato su di te  e magari eri giunta seconda  si lasciava andare ad insulti di ogni genere. E mamma diceva ‘fa parte del gioco’». 

Il primo Palio è rimasta alle trifore, adesso è all’Entrone.  «Mi sono guadagnata lo spazio per stare  fra gli addetti ai lavori. Adoro vivere  la carriera  in presa diretta». 

Lei gira il mondo e vive fuori Siena:  come viene percepito il Palio? «Le persone intelligenti capiscono l’importanza e il valore della vostra Festa, gli invasati, come in tutte le cose, esagerano senza conoscere. Anche noi, a volte quando partecipiamo a concorsi internazionali, siamo oggetto di  offese. Siamo abituati, dunque. Quando ha vinto il primo Palio Preziosa siamo potuti andare a fotografarla e io ho messo l’immagine su Facebook per far vedere come vengono trattati i cavalli a Siena. Voi fate delle cose magiche. Chi vuole capire lo comprende».