Palio, Brigante-Porto Alabe imbattibili. L’Onda trionfa di prepotenza / VIDEO / FOTO

Malborghetto scompagina i pronostici e fa festa dopo quattro anni

Brigante si copre il volto: la gioia è enorme (foto Paolo Lazzeroni)

Brigante si copre il volto: la gioia è enorme (foto Paolo Lazzeroni)

Siena, 16 agosto 2017 - L’Onda strabiliante che travolge come uno tsunami i pronostici, le certezze, il «te lo dico io» di quattro giorni dove nessuno avrebbe scommesso un euro sull’accoppiata di Malborghetto. Nessuno a parte una dirigenza abile, un popolo compatto, un fantino ‘affamato di gloria’ e un cavallo ingiustamente bistrattato. Eccoli gli ‘ingredienti magici’ di un trionfo da paura, di quelli che fanno la storia, l’urlo che ammutolisce una piazza rimasta senza parole al cospetto di cotanta bellezza. Dopo la vittoria del 2012 e del 2013 l’Onda ha lasciato di nuovo il segno e stavolta nel modo più clamoroso e inatteso. Appena quattro anni e Malborghetto torna a rullare i tamburi e a sventolare le bandiere per le strade della vecchia Siena. I grandi e i piccini che si abbracciano, la notte che scende dolce e tiepida quasi a strizzare l’occhio come una focosa amante, la libidine di un’estate ancora giovane e complice in canti, feste e brividi di una gioia irrefrenabile. E’ Onda! Applaudiamo tanta paliesca e divina prepotenza.

Raccontiamola dall’inizio questa impresa, un tuffo al cuore dopo l’altro, dall’uscita dall’Entrone addirittura con cinque minuti di anticipo, a un allineamento al canape che ha cominciato a disegnare la carriera.

Il mossiere Fabio Magni ha chiamato: Valdimontone (Sarbana e Scompiglio), Chiocciola (Solu Tue Due e Turbine), Onda (Porto Alabe e Brigante), Aquila (Rocco Ro e Gingillo), Torre (Polonsky e Brio), Bruco (S’Othieresu e Trecciolino), Selva (Quasimodo di Gallura e Tempesta), Oca (Renalzos e Bighino) e di rincorsa l’Istrice (Morosita Prima e Tittia). L’allineamento nella parte bassa, almeno fino all’Aquila, non dà pensieri, con cavalli ordinati e in posizione accettabile. La Torre, come durante le prove e per i problemi di Polonsky che rifiuta il canape resta in seconda fila, dove in ‘marcatura’ si porta anche l’Oca e qui nascondo le prime schermaglie tra le due avversarie con Brio prima e Bighino dopo che si fanno sentire con il mossiere. L’uomo del verrocchio fa uscire tutti una prima volta, quindi una seconda quando si presenta una situazione in fotocopia e al terzo ingresso la mossa è già più che matura. L’Istrice rompe gli indugi e Tittia spinge con forza Morosita dentro i canapi determinando lo scatto dai canapi della Chiocciola che prende la testa, seguita da Valdimontone all’interno, Onda all’esterno e Aquila in quarta posizione.

Al primo San Martino Turbine è davanti a Scompiglio e Brigante e le posizioni restano immutate anche dopo il Casato. Nelle retrovie cadono Istrice e Torre, con Brio che non le manda certo a dire a Tittia prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Brutta anche la caduta di Morosita Prima, successivamente portata al Ceppo per accertamenti a causa di un trauma all’arto posteriore destro. Intanto la Chiocciola resta saldamente in testa, mentre l’Onda infila dall’interno il Valdimontone, dietro di vedono Selva e Aquila e poi tutte le altre più attardate. Prima di San Martino Scompiglio rende lo ‘scherzetto’ a Brigante, infilandolo a sua volta dall’interno, nonostante la difesa col nerbo del fantino di Malborghetto.

Qui però arriva il capolavoro dell’accoppiata dell’Onda, che rallenta, accetta di girare terza a San Martino in attesa dell’ultimo giro. Intanto nelle retrovie cadono Bruco e Oca (Pusceddu ripara nella Cappella per evitare l’ira dei contradaioli della Torre, poi a Palio finito sarà fatto uscire dal Casato dalla Polizia municipale). Dopo il secondo Casato ecco la svolta. Brigante spinge e Porto Alabe risponde da campione, il Valdimontone è infilato all’interno e prima del terzo San Martino anche la Chiocciola, nonostante l’ammirebole resistenza di Turbine che chiede tutto al suo Solu Tue Due, deve arrendersi. L’Onda è prepotente e sulla ‘corsia’ esterna conquista la prima posizione a velocità pazzesca, vedendo spalancarsi le porte del Paradiso. L’ultimo mezzo giro è di controllo, senza più insidie, fino a quel nerbo alzato in segno di vittoria.