Gli Obama salutano la Toscana: ‘Ma diventeranno nostri vicini di casa’

La gente è sicura: "Vedrete, acquisteranno una tenuta"

Barack Obama con la moglie Michelle a Siena

Barack Obama con la moglie Michelle a Siena

Siena, 25 maggio 2017 - BYE BYE OBAMA. Anche le cose belle, purtroppo, finiscono. Ieri alle 14,20 Barack e Michelle, dopo sei giorni da sogno in terra di Siena, hanno lasciato il resort Borgo Finocchieto con destinazione l’aeroporto militare di Grosseto dove l’ex presidente degli Stati Uniti e la moglie si sono salutati. Lui alle 15,30 è salito su un jet per Berlino per partecipare oggi a un dibattito con la Merkel; lei, invece, alla stessa ora, si è imbarcata su un volo per gli Stati Uniti.

GLI EX INQUILINI della Casa Bianca, prima di lasciare il lussuoso relais nella campagna di Buonconvento a bordo di una Chevrolet nera con i vetri oscurati, scortata da sei auto, hanno ricevuto un’ ultima dimostrazione di affetto da parte della gente di Bibbiano: uno striscione appeso alla rete di un giardino con la scritta: «Thank you Obama». Frase che marito e moglie hanno letto, visto che la carovana presidenziale è passata proprio lì davanti e che ha regalato alla coppia un’emozione, l’ennesima di una vacanza di cui gli Obama conserveranno un ricordo indelebile. Tra la piccola folla di curiosi, giornalisti e cameramen che fin dalla tarda mattinata si era radunata a Bibbiano per assistere alla partenza dei due illustri turisti l’argomento più gettonato era il loro ritorno da queste parti.

INSOMMA: gli Obama non se ne erano neanche andati che già si parlava del loro ritorno. Se come ospiti o come proprietari di qualche gioiello architettonico nelle Crete o in Val d’Orcia sarà il tempo a dirlo. Sulla stradina bianca che porta alla tenuta dell’ex ambasciatore americano in Italia John Phillips, di cui marito e moglie sono stati ospiti, alle 15 non c’erano più né poliziotti né carabinieri. Fine della vacanza e fine anche del dispiegamento di forze dell’ordine che in questi sei giorni ha movimentato la vita di luoghi abituati alla lentezza e al silenzio. «Certe scene le rivedremo presto, perché Obama qui finirà per prenderci casa». Nelle parole di un pensionato del posto un’ipotesi che avanzano in tanti.